La Bella Calabria
di longlifelearning
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La bella Calabria
11 Aprile 2025 di Aurora Nicosia
Fonte: Città Nuova
Taglia il traguardo dei primi dieci anni l’ostello sorto a Cutro su un bene confiscato alla mafia. Un progetto importante per la legalità e lo sviluppo del sud.
L’ostello “Bella Calabria” (foto ostello Bella Calabria)
“Bella Calabria”: un nome, un’idea, uno, tanti progetti. Il nome è quello di un ostello sorto in un edificio di 600 metri quadri, 3 piani, 9 camere, 24 posti letto. Siamo a San Leonardo di Cutro, in Calabria, a due chilometri dal mare sulla costa ionica. Non un ostello come tanti, ma un luogo con una sua peculiarità che lo rende particolarmente interessante ed attrattivo: si tratta di un bene confiscato alla mafia. L’11 aprile spegne le prime dieci candeline. Inaugurato nel 2015, grazie al sostegno di Fondazione con il Sud, ha visto passare e soggiornare in questo arco di tempo migliaia di giovani cui vengono proposte attività sul tema della legalità e dell’apprendimento delle lingue straniere attraverso giochi di ruolo e cooperative learning.
A scorrere gli ospiti previsti per l’evento del decennale, non sfugge la presenza di personalità non proprio… locali. Insieme infatti ad Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, Loris Rossetto, presidente associazione Amici del tedesco, Raffaella Congi, Cooperativa terre Joniche – Associazione Libera, Stefano Consiglio, presidente di Fondazione con il Sud, saranno presenti Markus Kreuz, console onorario per l’Italia in Germania e vicesindaco di Hamm ed Alexander Schmitt, già referente dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.
Un ponte tra Calabria e Germania? Esattamente, perché non staremmo a parlare dell’ostello “Bella Calabria” se non ci fosse un “italo-tedesco”, mi si passi il termine, che sintetizza in sé la solarità e il cuore del sud d’Italia con il rigore e la testa del nord del nostro Paese, della Svizzera e della Germania. Loris Rossetto ci racconta: «Sono nato nel ’69 in Svizzera e fino a 9 anni ho vissuto lì, poi con la famiglia siamo rientrati in Calabria. Ho fatto un salto da un mondo ad un altro in tutti i sensi. Giusto per dirne qualcuna: sono passato da un posto dove a scuola avevo la piscina ad uno dove a scuola c’erano i banchi rotti, da un luogo dove se buttavi una carta per terra venivi segnalato alla polizia, ad un posto dove le buste della spazzatura vengono gettate ovunque. Mi è stato molto d’aiuto avere vicini gli stimmatini – come quello che sarebbe diventato il vescovo di Locri, mons. Bregantini –, che mi hanno insegnato ad amare questo territorio, a vederne i lati positivi».
Una laurea in lingue a Cosenza, poi dieci anni in nord Italia tra Veneto e Trentino, con il chiaro proposito di tornare a Crotone dove, nel frattempo, insieme alla moglie Lidia, avevano fondato un gruppo di volontariato. «Una volta rientrati – continua il racconto – abbiamo fondato l’associazione “Amici del tedesco” con l’impegno di continuare a vivere per la nostra terra d’origine dove avevamo familiari e tanti amici. All’inizio con l’associazione ci ritrovavamo davanti a un bar, perché non avevamo una sede, poi abbiamo partecipato a qualche progetto, aperto prima un centro di aggregazione, poi un ostello in un bene confiscato alla mafia, e qualche anno dopo un parco di educazione stradale».
«Io conoscevo bene il tedesco – racconta Rossetto –, avevo molti amici di lingua tedesca sia in Svizzera che in Germania come in Alto Adige. Mi è sembrato che mondo tedesco e mondo calabro potessero arricchirsi reciprocamente. Anche a partire dallo studio della lingua. All’inizio erano pochissimi i ragazzi interessati, ma adesso sono davvero numerosi gli studenti che scelgono il tedesco come lingua da imparare a scuola». Anche perchè il metodo utilizzato dal nostro prof. Rossetto è davvero innovativo e passa anche dalla collaborazione col Goethe Institut, l’ambasciata tedesca, ed eventi che interessano e coinvolgono anche i più giovani.
In quanto all’ostello, all’insegna del “fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, i gruppi di ragazzi, soprattutto delle scuole medie, che vi si alternano, fanno un’esperienza in genere di tre giorni a contatto con una natura bellissima e costruendo legami di amicizia.
Un successo, quello che ha caratterizzato questi dieci anni di vita dell’ostello. «Sai, poiché qui mancano tante cose, se proponi qualcosa di valido e la fai bene, funziona. E questo ci ha permesso di andare avanti negli anni», commenta Rossetto. «L’ostello Bella Calabria – prosegue – dimostra che si possono utilizzare beni confiscati, dimostra che un progetto può durare anche dopo la fine del finanziamento, dimostra che in un territorio con un alto tasso di disoccupazione si può creare economia attraverso il turismo dell’amicizia».
E dimostra, anche, che c’è una bella Calabria da far conoscere ed apprezzare. Tant’è che c’è chi dalla Germania non solo è tornato per le vacanze, ma ha scelto di trasferirsi in questo luogo che ha ancora molte potenzialità inesplorate. «Piuttosto che far andare via le persone dalla nostra terra, siamo riusciti ad attirarne alcune, sono aumentate le navi da crociera che arrivano qui, rafforzati i collegamenti aerei, insomma abbiamo posto attenzione a tutto ciò che favorisce gli scambi». E la storia continua.
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