IL VIAGGIO DELLA VITA. RACCONTARE UN’EMOZIONE

di

cavaliere d'Italia

Eccolo in volo, finalmente dopo il lungo inverno trascorso tra le paludi africane, il Cavaliere d’Italia Himantopus himantopus ritorna nel suo piumaggio bianco e nero sorretto da due sottilissimi trampoli rossi su quella strada che fu rigogliosa di vegetazione e per questo sede di sfarzose ville patrizie, quando la Domitiana fungeva da raccordo tra la penisola sorrentina e l’Urbe.

È maggio inoltrato, si posa adagio nell’acquitrino, è tornato per nidificare e subito dopo ripartirà alla volta di un nuovo continente. Alla ricerca di una nuova avventura.

<<BANG!>>

Il cavaliere dalla livrea bianca e nera stramazza a terra. Da Casal di Principe a Villa Literno indifferenza, alienazione e fatalismo sono ormai patria del bracconaggio. Ce ne sono altri come lui, molti altri e molti di altre specie, tra cui marzaiole, alzavole, codoni, fenicotteri.

<<ALT!!! CARABINIERI>>

Come in tutti gli agguati quell’ALT riecheggia “in tutto il litorale domitio”. Due dei bracconieri scappano, lanciano in aria i fucili dalla matrice abrasa, altri, invece, fieri dei propri assassinii restano fermi e muti nel bunker in cemento con il tetto dipinto di verde per il camouflage affittato dal criminale di turno. Le loro dichiarazioni saranno superflue:i bracconieri sono l’ultimo tassello di una catena di illegalità già dichiarata dal pentito Francesco Schiavone che nel ‘98 ha reso notorio il ciclo continuo di sfruttamento del litorale domitio: dalla prostituzione alla droga, al racket ed al traffico di rifiuti, il bracconaggio è l’ultimo affare della camorra che riesce a cavare soldi anche dalla passione per la caccia. Se ne accorse già nel 1997 Sergio Costa, Ufficiale Forestale attuale Ministro dell’Ambiente,  che con un manipolo di uomini setacciò le vasche sequestrando fucili, cartucce e  denunciando i  bracconieri.

 

Affermare una società civile che vede nell’equilibrio tra ambiente, sviluppo e legalità il meccanismo armonioso attraverso cui ricercare e rivendicare le radici di un’identità profonda che supera gli egoismi e le prevaricazioni e si riconcilia con la natura, perché è dalla natura che trae origine.¹

Quelle parole da sogno che suonavano come un’iperbole di legalità divengono realtà con l’operazione VOLO LIBERO, iniziata nel 2005, l’operazione nasce dall’incontro tra il Colonnello  Sergio De Caprio conosciuto come Capitano Ultimo, all’epoca al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e l’amore per la Natura di Rino Esposito e di Giovanni Albarella, entrambi militanti LIPU, la Lega Italiana  Protezione Uccelli. Nel 2006 grazie proprio all’impegno LIPU, le vasche delle Soglitelle-a Villa Literno-divengono riserva Naturale. Ministero Ambiente, Regione Campania, Ente Riserve e Comune di Villa Literno lavorano per la tutela e valorizzazione dell’area, realizzando un centro visite e  capanni bird- watching.

Dal 2018 la Fondazione con il Sud e Giovanni Sabatino,  Presidente dell’Ente Riserve Foce Volturno cofinanziano il progetto Volo Libero che vedrà, con un partenariato composto anche da Istituto Gestione Fauna Onlus, LIPU, Carabinieri Forestali, Comune di Villa Literno e Consorzio Agrorinasce,  nell’area umida Soglitelle un presidio naturalistico  permanente per l’avifauna migratrice con la finalità ultima di contrastare il degrado ambientale e la perdita della biodiversità. Ed oggi che i figli dei bracconieri usano gli stessi bunker dei loro padri per il birdwatching chissà forse un mondo più consapevole potrà esserci, un mondo in cui gli uccelli migratori diventino il simbolo di libertà ed unione tra i popoli.

  1. Rino Esposito e Fulvio Mamone Capria “Volo Libero”, Alberto Perdisa Editore 2002

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