CENA NARRATIVA / rassegna stampa
di vvvredazione
A conclusione di questo percorso di formazione e innovazione imprenditoriale che la prima Cena narrativa (22 ottobre 2019, Cortile del Centro Astalli Palermo) ha rappresentato per tutti i partecipanti al progetto Voci del Verbo Viaggiare – Accoglienza mediterranea, abbiamo raccolto alcune delle più significative testimonianze dalla stampa.
Ringraziamo ancora una volta la cura che Alessandra Turrisi, nostro addetto stampa, ha rivolto a imbastire e tenere vivo il rapporto tra le nostre “storie” e la città, i canali d’informazione locali e non solo.
RASSEGNA STAMPA / estratti
24 ottobre 2019
Ricette e racconti in… agrodolce.
L’integrazione si mastica a tavola
di Lisa Sanfilippo, «Giornale di Sicilia», 24 ottobre 2019
“Voci del verbo viaggiare”, sapori e testimonianze nel cortile del Centro Astalli
«Si mangiano racconti o si raccontano cibi? È un quesito che ha stuzzicato e affascinato quanti hanno partecipato alla cena narrativa organizzata nel cortile del centro Astalli, nell’ambito del progetto “Voci del Verbo Viaggiare – Accoglienza Mediterranea”, supportato dal bando “iniziativa Immigrazione” della Fondazione Con il Sud. Cibo, viaggi e narrazione rappresentano il filo conduttore di un percorso, condiviso da trenta giovani migranti e non, che punta all’autoimprenditorialità. I ragazzi, che si sono cimentati nella cena narrativa, sono diventati in questa occasione narratori, cuochi e addetti al servizio in sala. Un momento di aggregazione che unito racconti e pietanze di culture diverse, in un’alternanza di voci e sapori. […]».
A Palermo la prima cena “narrativa” di un gruppo di rifugiati e siciliani
di Raffaella Cosentino, «TGR Sicilia / RAI News» 24 ottobre 2019
«L’obiettivo è fare nascere una nuova impresa nella ristorazione con un finanziamento di Fondazione con il sud. Al centro Astalli la prova generale con un menu arricchito da storie e performance. I rifugiati interpretano storie della tradizione sicula».
#video riprese: Pippo Gigliorosso / montaggio: Giuseppe Pitti
23 ottobre 2019
INTEGRAZIONE: Centro Astalli Palermo, una cena narrativa realizzata da migranti che si cimentano in un progetto di autoimprenditorialità
«SIR agenzia d’informazione», 23 ottobre 2019
«Un momento di aggregazione in cui “si mangiano racconti, si bevono parole, si raccontano cibi e si ascoltano pietanze”. Tra caponata e hummus, mafè e semifreddo al basilico e limone, i giovani protagonisti del progetto “Voci del Verbo Viaggiare – Accoglienza mediterranea” hanno organizzato nel cortile del Centro Astalli di Palermo, per la prima volta, una cena narrativa. Si tratta di “un esperimento gastronomico narrativo ideato e realizzato da aspiranti imprenditori di diverse culture che hanno voluto testare le loro abilità al termine di un percorso formativo”, spiega Cristina Alga, project manager. Una sorta di prova generale di quello che potrà realizzare la nuova impresa sociale multiculturale […]».
“Hummus e caponata possono coesistere”, una cena per raccontare l’incontro tra culture
«PalermoToday», 23 ottobre 2019
«È stata realizzata nell’ambito del progetto “Voci del Verbo Viaggiare – Accoglienza mediterranea” al Centro Astalli. Primo passo per la nascita di una start-up sociale.
A seguire dall’interno tutte le fasi del lavoro hanno partecipato anche i “reporter” della redazione Comunicazione di Pluralia: Mustapha Jarjou e Sofian Mouzein, impegnati nel duplice ruolo di narratori e comunicatori. Cibo, viaggi e narrazione, infatti, rappresentano il filo conduttore di questo percorso condiviso da 30 giovani palermitani migranti e non, che punta all’autoimprenditorialità. Supportato dal bando “Iniziativa Immigrazione” della Fondazione con il Sud».
ph. Antonio Gervasi / Pluralia
«Voci del Verbo Viaggiare», al Centro Astalli di Palermo una cena narrativa per dare sapore al racconto delle culture diverse
«siciliaunonews», 23 ottobre 2019
«Il progetto della cena narrativa nasce dall’esperienza di ItaStra e segue i suoi modelli (plurilinguismo, intreccio di culture, lavoro combinato su immagini e testo, pieno protagonismo dei giovani migranti) come in altri progetti a partire da Odisseo arriving alone. I laboratori narrativi sono stati condotti da Chiara Amoruso e Valentina Salvato con l’apporto degli studenti del master in “Teoria, progettazione e didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera” dell’Università degli Studi di Palermo. La formazione della brigata di cucina è stata condotta per il Consorzio Arca da Fabio Sanfilippo con l’apporto fondamentale di Riccardo Pizzuto».
http://www.siciliaunonews.com/2019/10/voci-del-verbo-viaggiare-al-centro.html
PALERMO, LA “CENA NARRATIVA” DEI RAGAZZI MIGRANTI
PER RACCONTARE SAPORI E CULTURE
di Paola Pottino, «La Repubblica-tv», 23 ottobre 2019
«Benedeth aveva cinque figli, tre dei quali sono morti in Nigeria, perché non aveva soldi per curarli. Adesso, a Palermo dal 2015, partecipa con altri giovani immigrati al progetto “Voci del verbo viaggiare” , finanziato dalla Fondazione Con il Sud, che offre un’opportunità di formazione ed esperienza professionale per dare vita a un’impresa sociale, competente in gestione di alloggi per turisti, tour, catering per eventi e “cene narrative” come quella organizzata nel cortile del Centro Astalli, a Palazzo Marchese. Dalla conza di sfincione palermitano all’hummus, dalla caponata araba di melanzane al pancake vietnamita, i giovani, fra teatro, musica e cibo, hanno imbandito una tavola arricchita da storie e rappresentazioni».
Cena narrativa, giovani italiani e stranieri si raccontano
di Serena Termini, «Redattore Sociale», 23 ottobre 2019
Al Centro Astalli una festa di storie e di cibi dal mondo: è il progetto “Voci del verbo Viaggiare”. Al lavoro per avviare un’impresa sociale. Alcune testimonianze raccolte per il «Redattore Sociale»
«Sono arrivato in Italia da minorenne nel 2017 – dice Abdel Fofana di 18 anni originario del Benin – e oggi sono soddisfatto di come la mia vita sta cambiando e del percorso che finora ho fatto. Studio all’alberghiero e ho fatto anche tirocinio nella mensa universitaria. Mi piace molto cucinare soprattutto la pizza e la pasta italiana e il mio desiderio è quello di diventare uno chef».
«Il cibo ci permette anche di raccontare agli altri la bellezza delle diverse culture – aggiunge pure Ameth Kah di 23 anni del Gambia –. Con il progetto abbiamo imparato come essere aperti ed accoglienti con le persone e sicuramente la cucina aiuta a capire che solo insieme si possono raggiungere buoni risultati».
«Tra i narratori dei piatti c’è, invece, Alagie Malick di 19 anni del Gambia. “Un’esperienza di questo tipo ti permette di imparare tantissime cose – afferma Malick – e sono molto felice. Non so bene il futuro ma desidero tanto continuare la fotografia e la comunicazione. Voi siciliani mentre mangiate parlate tanto e se siamo silenziosi vi preoccupate per noi. Siete persone accoglienti con cui è bello lavorare insieme».
«Questa sera uniamo al piacere del palato – aggiunge, infine Riccardo Pizzuto – le orecchie, la testa e il cuore per raccontare un’esperienza unica. Sono palermitano e per un periodo ho coordinato alcuni ragazzi per fargli imparare a cucinare alcuni piatti siciliani anche se poi abbiamo spaziato anche in un panorama internazionale. Speriamo che la cena narrativa possa diventare un format originale da riproporre e celebrare in feste e altri eventi».
“Questa cena narrativa – afferma Valentina Salvato curatrice del progetto di ItaStra – nasce da un laboratorio di narrazione in cui i ragazzi hanno condiviso racconti personali legati al tema del cibo e delle loro tradizioni. I cibi hanno bisogno di essere narrati perché è un aspetto significativo della storia di ogni cultura. È un’esperienza arricchente perché si crea una relazione tra chi cucina, chi racconta e chi ascolta. E’ anche un momento in cui le diverse culture si mescolano e si confrontano. Per esempio questa sera abbiamo la caponata siciliana ma anche quella araba. L’idea della cena narrativa può essere una proposta interessante per l’impresa sociale che si creerà in un secondo momento».
«Spero che questo entusiasmo dei ragazzi – sottolinea Alfonso Cinquemani del centro Astalli di Palermo – si possa presto tradurre in una concretezza ancora più piena. Stiamo lavorando, infatti, anche per avviare un progetto di impresa sociale che associ proprio cucina a promozione turistica. Con questo obiettivo, il centro Astalli metterà a disposizione la sua cucina. La speranza è quella, insomma, che veramente si possa creare una realtà lavorativa concreta che parte esclusivamente dall’impegno di questi giovani e naturalmente dal nostro sostegno».
galleria della serata / foto Roberto Speziale / Pluralia
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