Nella “Gazzetta del Villaggio” si riflette su temi di Educazione Civica e sull’impegno di ciascuno per Catania

Riportiamo di seguito il terzo estratto de “La Gazzetta del Villaggio”, un giornalino on line realizzato dalle ragazze e dai ragazzi durante le attività estive all’interno del progetto “Villaggio Dusmet a Catania: sport per tutti”.

In queste ultime giornate abbiamo affrontato tre tematiche importanti di educazione civica:

-diversità e inclusione;

-ambiente;

-diritti e doveri;

Solitamente si pensa alla diversità in maniera negativa, ma noi abbiamo esplorato questa tematica sotto un altro aspetto: quella dell’unicità. La diversità ci distingue, ci ricorda il nostro essere unico e ci permette il confronto con altri che non sono esattamente come noi.

Ciò che vediamo nella società è che questa unicità sembra apparire come un problema e uno scoglio insormontabile, ma qui entra in gioco “l’inclusione” ovvero colei che abbatte ciò che la diversità crea per mano dell’uomo: lo stereotipo del razzismo di ogni genere.

Attraverso l’accettazione della diversità e dell’unicità,  l’inclusione di chi sta ai margini, la realizzazione e l’attuazione di pari opportunità possiamo far sì che la diversità sia un punto di forza del singolo e della società. La nostra società, secondo i nostri “grestini”, ha bisogno di essere regolata da diritti e doveri per garantire equilibrio e pace.

Il nostro “grande” grest è come una piccola società, nella quale ogni “grestino” e animatore ha diritti e doveri impliciti da rispettare e far rispettare, affinché l’esperienza risulti divertente, pacifica e costruttiva. Secondo la maggior parte, uno degli aspetti importanti riguardante i diritti e doveri, è la tutela dell’ambiente nel quale viviamo: abbiamo il diritto di vivere in un luogo pulito e sano, ma abbiamo il dovere di mantenerlo tale. E come realizziamo questo obiettivo in oratorio? Grazie alla raccolta differenziata, grazie alla cura della vegetazione qui presente e grazie alla collaborazione e all’impegno di ogni persona.

Abbiamo la speranza che domani, attraverso gli insegnamenti dell’oratorio e della scuola, i nostri “grestini” abbiano cura della nostra città e continuino l’opera iniziata nella nostra piccola società.