Buon compleanno Dabliu! Il primo anno di vita del cafè bistrò
di cooperativasocialesemedipace
“È il luogo dove torneresti perché hai mangiato bene e ti sei sentito come a casa”.
Accogliente, familiare, elegante e innovativo: questo è il Dabliu, il bistrò situato nel cuore di Portici, all’interno di Villa Fernandes; luogo di ristoro e di incontro quotidiano per tante persone; crogiolo di idee, progetti e lavoro.
E oggi celebriamo il suo primo, fondamentale, anno di vita!
Il bistrò, come il Bene Comune, rappresenta un grande simbolo di vittoria e di riscatto culturale e sociale, definito, infatti, uno degli esempi più concreti di imprenditoria all’interno di un bene confiscato. Promotore di un’economia sana e di buon cibo, il Dabliu è anche un’eccellente cornice per eventi culturali di ogni tipo: letterari, artistici, musicali.
Mentre Villa Fernandes vive oggi di vita nuova da “Bene Comune” – come polo di cambiamento per lo sviluppo del territorio e punto di riferimento per le persone fragili – il bistrò si occupa di alimentare non solo le “pance” dei suoi clienti, ma anche le relazioni, le storie e i vissuti.
Come principale nucleo di aggregazione della Villa, con persone che vi accedono quotidianamente non solo per gustare aperitivi o prelibati piatti di alta cucina, ma anche e soprattutto per socializzare, il bistrò diventa uno spazio di fermento: aggregarsi e confrontarsi è più stimolante se lo si fa in un luogo che ha a cuore il corpo, la mente e l’anima dei suoi clienti.
Quanta vita, quanti discorsi, quanti scambi ci sono attorno a quei tavoli! Anche prendere un semplice caffè diventa un’occasione di crescita personale e professionale.
Ripercorrendo con la memoria l’anno appena trascorso, dovete sapere che la sua vita non è stata facile. L’attività del bistrò, sin dai primi mesi di apertura, è avvenuta purtroppo a “intermittenza” durante tutto il periodo di misure governative anti-contagio da Covid-19. È con la primavera che il Dabliu ha vissuto una vera e propria rinascita, aprendosi alla cittadinanza grazie alla collocazione dei tavoli nel giardino di Villa Fernandes.
Come ha affermato Luisa Capece, direttrice del bistrò: “L’apertura del Dabliu ha segnato l’inizio di un nostro piccolo grande riscatto: trasformare un bene confiscato alla camorra in un bene comune, al servizio della collettività. Non è stato di certo un anno facile, ma abbiamo affrontato ogni difficoltà e ogni problema con grinta ed entusiasmo. Dabliu è stato anche integrazione: durante l’anno sono stati attivati tirocini formativi di inclusione sociale per categorie svantaggiate e quasi sempre escluse dal mondo del lavoro.
Ma ciò che più si avverte quando si entra al Dabliu è l’atmosfera familiare e intima, quasi confidenziale che il personale è capace di trasmettere ai nostri clienti”.
Questo primo anno è stato ricco di storie e di avventure; augurandoci che il futuro sia foriero di sempre nuove esperienze da vivere e – soprattutto – da raccontare.
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