Essere Famiglia. L’esperienza di Casa Saimir

di

Villa Fernandes lavora per il benessere delle famiglie e di tutta la comunità.

Grazie ai partners sostiene ogni progettualità capace di incidere in maniera positiva sul territorio. Tutto questo nel rispetto dei ruoli e delle competenze ma con l’obiettivo di contribuire alla formazione di una sempre più radicata e consapevole coscienza civile.

La diffusione della cultura della solidarietà. L’apertura all’ascolto reciproco. La costruzione della speranza. Il richiamo agli ideali di pace e di fratellanza. Sono queste le direttrici principali per favorire percorsi di crescita collettiva. Per abbattere le tante barriere invisibili. Barriere che ostacolano la rimozione di sacche di emarginazione troppo spesso sottovalutate o non comprese nella loro complessità.

Umanizzare le strutture dei servizi sociali diventa la conseguenza di una dimensione culturale. Dimensione che poggia su solide basi etiche, civiche, morali e religiose. E’ in questa direzione che occorre continuare con entusiasmo a camminare e a lavorare insieme. E’ in questa direzione che si sviluppa il lavoro di Casa Saimir che presentiamo in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia.

Essere Famiglia

La comunità alloggio “Casa Saimir” è un servizio della cooperativa sociale SEME DI PACE Onlus. Accoglie ragazze italiane e straniere che vivono situazioni di disagio e risultano essere private di un contesto familiare idoneo alla loro crescita e realizzazione personale. Ad accoglierle è una grande casa all’interno di un condominio di Portici. Può ospitare un massimo di 7 minori di età compresa tra i 13 e i 18 anni. Tale struttura garantisce assistenza 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno, in un ambiente consono alle esigenze delle ospiti. Offre un adeguato sostegno educativo espletato da un’equipe di professionisti, educatori professionali, psicologi\psicoterapeuti.

La mission

“Casa Saimir” persegue finalità di solidarietà sociale. La sua mission è la promozione della vita umana favorendo il sostegno dei minori e delle famiglie in difficoltà. Considera le possibili conseguenze del disagio minorile e promuove lo sviluppo di attività di sensibilizzazione e prevenzione. La comunità vuole essere il luogo dove è possibile essere accolte. Dove è possibile fermarsi, riposare e sentirsi protette, dove è possibile recuperare energie e prepararsi per il futuro, creando una base sicura da cui ripartire, con il costante sostegno dell’équipe educativa.Un luogo in cui è possibile iniziare ad esplorare il mondo circostante, con la certezza di avere un “posto sicuro” dove tornare quando se ne ha voglia.

Essere Famiglia

A Casa Saimir le storie di vita delle giovani ospiti si intrecciano e si avvicendano all’interno di un luogo di accoglienza che vuole essere Famiglia. Le educatrici “vivono” a stretto contatto con le ragazze con cui lavorano, mangiano, dormono, guardano la televisione, cucinano, passeggiano, condividono la quotidianità, e troppe volte questa è la prima relazione sana che le ragazze sperimentano nel corso della propria vita.

L’ambiente favorevole aiuta le ragazze a raccontare ed accettare il passato, a trarre elementi per la ricostruzione della propria identità personale. Un percorso guidato dal costante sostegno e monitoraggio degli educatori; ogni giorno, le ragazze hanno la straordinaria opportunità di sperimentarsi in una convivenza che prescinda dal vincolo biologico. Assaporano, tra fatiche paure e compromissioni, la bellezza di una cura sana riservata a ciascuna di loro. Ad ognuna delle nostre ragazze è data l’occasione di approfondire, indagare e sperimentare le proprie risorse, le passioni, attraverso l’esperienza di relazioni significative con gli adulti di riferimento.

Il personale educativo, quotidianamente, si relaziona con le ragazze fungendo da contenitore per carpire paure, timori, rabbia,malesseri e sofferenze. L’educatrice è in grado di elaborare questi stati d’animo “insieme” con le minori, rendendoli più accettabili e tollerabili, fornendo strumenti di consapevolezza per la costruzione di un progetto di tutela condiviso con le stesse e con gli attori coinvolti. Le relazioni che si instaurano in casa sono solide, il collante che le lega è, senza dubbio, la passione e la professionalità che il gruppo di lavoro impiega quotidianamente nel “prendersi cura”.

Il lavoro in comunità

Il lavoro in comunità consiste nel “mettersi accanto” e tenere per mano, provando a fare della comunità una casa solida, che resiste al vento dell’incertezza, della ribellione, dell’attesa, della paura del domani e di quello che c’è fuori, ma che è anche il vento della possibilità.

Il nostro tempo in comunità è il tempo della semina e dell’attesa della fioritura: ogni giorno le operatrici  curano il giardino e aspettano che i boccioli si schiudano.

“È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”…il tempo della cura è così prezioso che sarebbe davvero impossibile calcolarne il reale valore!

La cura è relazione e la relazione è cura.

“Di relazioni ci si ammala. Di relazioni si guarisce”.

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