Storie di donne: i laboratori nelle scuole
I laboratori realizzati nelle scuole ITET “De Viti De Marco” di Triggiano e Valenzano, I.I.S.S. “Da Vinci – Majorana” di Mola di Bari e Liceo “San Benedetto” di Conversano, hanno coinvolto complessivamente cinque classi prime con la conduzione curata da due educatrici ed una psicologa.
I laboratori sono stati suddivisi nelle due fasi “emersione” e “a scuola”.
Durante la prima fase, denominata “emersione”, alla presentazione del progetto è seguita somministrazione del questionario “Violenza di genere” – curato dell’Osservatorio Donna del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento – con l’obiettivo di stimolare la riflessione dei ragazzi e delle ragazze sui temi della violenza e degli stereotipi di genere e, conseguentemente, rilevarne la loro percezione.
Successivamente, nella fase “A scuola”, sono state lette alcune delle “Storie della buonanotte per bambine ribelli” che narrano di donne che hanno lottato per superare le discriminazioni di genere, per affermare i propri diritti e realizzare i propri sogni.
Tra le storie scelte vi sono state quelle di: Alcune delle storie scelte dalle operatrici sono state: Alek Wek, modella; Artemisia Gentileschi, pittrice; Brenda Chapman, regista; Lella Lombardi, pilota di Formula Uno; Margaret Thatcher, Prima Ministra; Margherita Hack, astrofisica; Michelle Obama, avvocata e first lady; Simone Biles, ginnasta; Sonita Alizadeh, rapper; Beatrice Vio, schermitrice; Beyonce, cantante; Saffo, poetessa; Serafina Battaglia, testimone Contro La Mafia; Valentina Tereskova, cosmonauta.
La metodologia utilizzata è stata quella del focus group, condotto con la tecnica del brainstorming. In questo modo è stato possibile concentrarsi su dinamiche relazionali e atteggiamenti collettivi rispetto al fenomeno della violenza di genere.
Nella seconda fase gli alunni e le alunne sono stati/e invitati/e a condurre ricerche sulla storie del proprio territorio al fine di scoprire la presenza, nota e meno nota, di donne che si sono distinte per l’impegno nel proprio paese, nel territorio regionale o nazionale.
Successivamente studenti e studentesse hanno individuato, autonomamente, come rappresentare la storia scelta: alla rappresentazione della storia individuata.
Le storie sono state riprodotte utilizzando cartelloni, power point, racconti, libri, disegni, mentre le donne “raccontate” sono state:
• Clelia Lollini, medico italiano, è stata tra le fondatrici del Medical Women’s International Association a New York e dell’Associazione Italiana Dottoresse in Medicina e chirurgia (AIDM) in Italia;
• Franca Viola, prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore;
• Fulvia Miani Perotti, scrittrice di Polignano;
• Sabina Anemone Ressa, prima donna pediatra specializzatasi all’Università di Bari;
• Rita Tagarelli, prima sindaca di Noicattaro;
• Franca Maranò, disegnatrice barese;
• Elena Lucrezia Corner Piscopia, prima donna laureata al mondo;
• Falagario Martucci, prima dentista di Valenzano;
• Maria Marcone, prima testimone contro la mafia;
• Flavia Pennetta, tennista pugliese.
Le attività realizzate hanno stimolato una riflessione critica sulla matrice culturale alla base della violenza di genere: i miti e gli stereotipi sulla violenza di genere sono pericolosi perché possono generare un’inversione della responsabilità e uno stato di isolamento e confusione a danno della vittima.
La partecipazione dei ragazzi e delle ragazze ai laboratori e ai lavori di gruppo è stata attiva, mostrando impegno, serietà e desiderio di confronto, anche con le esperienze di vita personale. È stato rilevato, inoltre, come alcuni/e ragazzi/e non percepiscano la grammatica di genere, mostrando difficoltà nel riconoscere la validità dell’uso della desinenza al femminile nel linguaggio quotidiano (es. sindaca, avvocata, architetta, magistrata, ecc.).
I ragazzi/e hanno mostrato entusiasmo verso la prosecuzione del percorso “Via delle donne” nel prossimo anno scolastico, soprattutto per il coinvolgimento attivo che li vedrà attori protagonisti, unitamente alle amministrazioni comunali, nella progettazione ed intitolazione di luoghi e spazi pubblici alle donne da loro individuate.
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