Corso per mediatrici culturali: la formazione per il supporto delle donne richiedenti asilo e rifugiate che subiscono violenza
di associazionethamaia
Mettersi al fianco delle donne migranti, rifugiate e richiedenti asilo, per offrire loro un sostegno concreto nei percorsi di uscita dalla violenza maschile: questo l’obiettivo cardine del corso di formazione che Thamaia Onlus ha organizzato per mediatrici e interpreti linguistico-culturali.
Un’attività condotta in collaborazione con il Centro Astalli di Catania nell’ambito del progetto «Venti a favore delle donne: percorsi di libertà per donne che subiscono violenza», sostenuto da Fondazione Con il Sud.
Al corso – che si è svolto il 14, 15 e 21 marzo 2025 – hanno partecipato donne provenienti da numerose parti del mondo: Bangladesh, Siria, Egitto, Palestina, Algeria, Nigeria, Ucraina, Marocco, Tunisia, Sri Lanka. Una pluralità di voci e culture che si intrecciano per costruire una rete di supporto e libertà.
Un intervento consapevole
Le mediatrici culturali sono una figura chiave nel costruire ponti culturali e linguistici, abbattere barriere e creare alleanze solidali tra donne. La loro formazione sul tema della violenza maschile è quindi fondamentale, soprattutto per fornire strumenti concreti che consentano loro di accogliere e accompagnare le donne nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Riconoscere il fenomeno della violenza maschile sulle donne è il primo passo, ma non basta. È essenziale condividere la metodologia dei centri antiviolenza, un approccio che si fonda su un presupposto chiaro: la violenza maschile è un fenomeno che riguarda tutte le donne, ovunque esse si trovino, in ogni parte del mondo.
Il programma in dettaglio
Prima giornata – Venerdì 14 marzo
Il percorso formativo si è aperto con un inquadramento generale del fenomeno della violenza maschile sulle donne, sulle sue dimensioni e sulle risposte delle istituzioni, sia a livello internazionale che nazionale. Le relazioni di Anna Agosta, Carmen Bosco e Marica Longo dell’Associazione Thamaia Onlus hanno approfondito le forme e le dinamiche della violenza, dall’analisi dei cicli di abuso agli indicatori che possono aiutare a riconoscere situazioni di rischio.
La prima giornata si è conclusa con il tema dell’accoglienza, mettendo al centro le conseguenze psicologiche e sociali della violenza, le difficoltà che le donne affrontano nel riconoscere la violenza subita, e la metodologia dei centri antiviolenza che si basa sull’ascolto, il rispetto e il rafforzamento dell’autodeterminazione femminile.
Seconda giornata – Sabato 15 marzo
Il secondo modulo, a cura di Yodit Abraha e Simona Pagliaro dell’Associazione Le Onde ETS, ha affrontato il tema della violenza di genere nei percorsi migratori, mettendo in luce le specificità delle donne migranti, rifugiate e richiedenti asilo.
È stata illustrata la metodologia dei Centri Antiviolenza D.i.Re, adattata alle esigenze di accoglienza e supporto di queste donne, ed è stato definito il profilo della mediatrice culturale antiviolenza, figura professionale che lavora in équipe integrandosi nei servizi di sostegno. La giornata è stata arricchita anche da una simulazione su un caso studio e un’esercitazione pratica di mediazione linguistico-culturale durante colloqui di accoglienza e supporto.
Terza giornata – Venerdì 21 marzo
L’ultimo modulo, tenutosi su piattaforma on line, si è focalizzato in una prima fase sul sistema asilo in Italia. L’avvocata Giulia Paravizzini del Centro Astalli Catania ha illustrato le procedure di accoglienza per le persone richiedenti e titolari di protezione internazionale, con un focus sull’impatto del recente decreto Cutro e le sue conseguenze sui diritti delle donne migranti, esposte a un rischio ulteriore di vittimizzazione secondaria.
La seconda fase ha visto invece l’intervento dell’avvocata Benedetta Tonetti dell’Associazione Cadmi Milano, che ha approfondito il ruolo della violenza di genere nella procedura di riconoscimento della protezione internazionale, evidenziando le forme di tutela previste per le donne che hanno vissuto situazioni di violenza.
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