Inaugurato il nuovo sportello legale all’interno della Casa di Reclusione di Palermo Ucciardone

Il 14 dicembre è diventato operativo il nuovo sportello di orientamento legale all’interno della Casa di Reclusione di Palermo Ucciardone. Lo Sportello nasce da un accordo tra Antigone e l’Associazione Clinica Legale per i Diritti Umani (CLEDU), già da anni impegnata nell’assistenza legale a persone migranti in collaborazione con l’Università di Palermo. Grazie all’esperienza in materia di migrazione della CLEDU e del sistema penitenziario di Antigone, le due associazioni hanno deciso di unire le competenze e dar vita a un nuovo sportello, principalmente rivolto ai bisogni della popolazione detenuta di origine straniera. 

Due volte al mese le operatrici dello sportello entreranno in istituto per incontrare le persone detenute che ne hanno fatto richiesta. Per facilitare la comunicazione, insieme alle operatrici legali saranno presenti dei mediatori linguistici individuati in base alle esigenze dei singoli soggetti. 

Già nei giorni precedenti al primo ingresso, il personale penitenziario ha inoltrato alle componenti dello Sportello diverse segnalazioni di persone detenute bisognose di supporto in materia di diritto dell’immigrazione. Il primo ingresso è stato in parte dedicato a incontrare tutti i funzionari giuridici pedagogici e gli assistenti sociali dell’istituto, in modo da spiegare le modalità di funzionamento dello sportello. Gli operatori si sono dimostrati molto entusiasti per il nuovo servizio e disponibili a collaborare. A tal fine, è stato creato un apposito modulo di segnalazione delle richieste, nel quale la persona detenuta indicherà le proprie generalità, il tipo di assistenza, il funzionario di riferimento e la lingua parlata. Quest’ultima informazione consentirà alle operatrici di individuare il mediatore linguistico che le accompagnerà in sede di colloquio.

Lo sportello di Palermo si aggiunge così agli altri undici sportelli che Antigone ha costituito, da sola o in collaborazione con altre realtà, all’interno di altrettanti istituti penitenziari in giro per l’Italia.