Francesco Giustolisi: a Catania uno degli ultimi sarti del cavallo.
di sguardiurbani2
Tra le diverse maestranze coinvolte nella realizzazione del carretto siciliano e oggi in via di estinzione, c’è sicuramente quella del sellaio, o siddunaru, a tutti gli effetti il sarto dei cavalli che trainano il carretto. I finimenti consistono nel realizzare appunto i “vestiti” dei cavalli: selle e paramenti, chiamati armiggi, quotidiani o di festa che hanno la funzione di abbellire i carretti siciliani in parata o anche nel quotidiano, quando nel passato era impiegato fondamentalmente come mezzo di lavoro. La realizzazione de “l’armiggi“ (bardature e pennacchi) è sempre stata opera di più maestranze, oggi riunite in una sola: u siddunaru incaricato del basto (sidduni) e i pennacchi, u guarnamintaru che preparava tutti gli altri ornamenti (pettorale, testiera, cavezzone, sottopancia, groppiera). Vive a Catania uno degli ultimi esponenti di questa maestranza, Francesco Giustolisi che ci accoglie nel suo spazio di lavoro circondati da pellami di cuoio, macchine da cucire, forbici, tagliacuoio, nastri, fiocchi, specchi e stelline, una scarnella (lo sgabello usato per cucire) segnata dal tempo e dalle ore di lavoro, bardature appese a armiggi pieni di colori, in lavorazione o in consegna. Figlio di un carrettiere e nipote di un carradore, è cresciuto osservando fin da piccolo i carretti, ma il suo sguardo è sempre stato attratto dai colori vivacissimi delle bardature dei cavalli. Inizia per una scommessa da giovane e da lì la professione di siddunaru diventa il suo impiego principale fino a qualche anno fa, quando il periodo di decadenza del carretto si abbina ad una diminuzione delle committenze. Arte la sua fortemente caratterizzata dalla manualità, ha infatti sempre evitato di ricorrere eccessivamente alle macchine da cucire, ci dice di non avere mai avuto allievi e quindi di non avere fino ad oggi trasmesso i segreti delle sue tecniche di lavorazione. Tra le principali abilità di Francesco Giustolisi, sicuramente quelle relative alla lavorazione del cuoio, dal taglio all’accurata selezione delle parti del pellame da destinare alle diverse componenti del finimento, tecniche affascinanti e allo stesso tempo estremamente laboriose ed articolate.
Ti potrebbe interessare
Come tramandare nel tempo il patrimonio di saperi legato al carretto siciliano? Intervista a Marcello La Scala
di sguardiurbani2
Nel corso delle nostre attività di ricerca sugli artigiani del carretto ancora oggi attivi una delle domande che porgiamo sempre ai nostri...
Tra gioco e maestria: ad Aci Sant’Antonio lo scultore dei carretti Pippo Lanzafame
di sguardiurbani2
L’ascolto delle voci degli artigiani oggi ancora in attività nella Sicilia orientale ci porta a raccontare la storia di Giuseppe Lanzafame, per...
Trinacria Bike Wagon: il carretto siciliano si rimette in movimento
di LiscaBianca
Da oggi, via libera alle iscrizioni al percorso formativo “Innovazione dei saperi artigianali: il Carretto 4.0” realizzato all’interno del progetto Trinacria Bike...