Ripartiamo dalla Terra: l’appello di Slow Food alle istituzioni per la ripartenza

di

Teverolaccio Rural Hub intende mettere a confronto gli operatori della ristorazione tra loro e con il mondo della produzione agroalimentare di qualità. È tuttavia innegabile che proprio la ristorazione sta in questo momento affrontando una delle crisi più violente della storia.

Certo, si potrà obiettare che esso non è l’unico settore coinvolto in questo vortice ma in realtà si tratta sicuramente di uno dei più colpiti: il distanziamento fisico al quale siamo costretti, la paura del contagio che ci infliggiamo e il potere di spesa drasticamente diminuito fanno del comparto, nella sua quasi totalità, un punto critico della nostra economia nazionale. Ancor più di quella del Sud Italia, dove buona parte della ristorazione lavorava in maniera costante grazie ai flussi turistici.

Per questo motivo, i 540 ristoratori dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi hanno scritto una lettera aperta alle Istituzioni, all’inizio della Fase 2, per chiedere sostegno non solo morale. Nel messaggio si legge:

“Grazie alla nostra cucina abbiamo diffuso conoscenza, bellezza, piacere. Abbiamo raccontato territori e culture locali. Oggi siamo in crisi, e con noi lo sono i nostri produttori, una parte dei quali faticava già prima a reggere la concorrenza dell’agroindustria e le logiche del mercato e della distribuzione. La parte migliore dell’agricoltura di questo Paese dipende infatti fortemente dalla ristorazione di qualità”.

La misura richiesta al Governo è quella di estendere il credito di imposta agli acquisti di prodotti agricoli e di artigianato alimentare di piccola scala legato a filiere locali, in una misura pari almeno al 20%, da aumentare al 30% nel caso in cui tali aziende pratichino un’agricoltura biologica, biodinamica, o siano localizzate in aree marginali, disagiate e di particolare valore ambientale del nostro Paese.

Si tratta di un atto semplice e concreto, neppure particolarmente gravoso per le finanze dello Stato ma un atto che consentirebbe di tenere insieme tutti gli anelli della filiera, senza il rischio che qualcuno di essi diventi anello debole e finisca per “spezzare la catena”.

Ripartiamo dalla Terra, dunque. Al Casale del Teverolaccio abbiamo già sottoscritto in tanti questo appello: lo fate anche voi? https://www.slowfood.it/ripartiamo-dalla-terra/

 

Regioni

Ti potrebbe interessare

Città e campagna: quale futuro?

di

Oggi la vita in città… e domani? Come ci nutriamo oggi, e come ci ci nutriremo domani? Dove abiteremo? Che aspetto avranno...

Il Mercato della Terra al Casale del Teverolaccio

di

Grazie all’attenzione di Legambiente Geofilos e della Coop. Soc. Terra Felix, il Casale del Teverolaccio è da tempo diventato un polo per...

Il tour InfoPAC di Coldiretti si ferma al Teverolaccio Rural Hub

di

Coldiretti Caserta, partner del progetto Teverolaccio Rural Hub, organizza la tappa dell’InfoPAC lunedì 13 marzo alle ore 18. Tutte le novità delle...