Teatro dell’Oppresso: far emergere l’invisibile
Siamo pronti per le seconde giornate formative TDO
Un sistema di giochi, esercizi e tecniche per portare allo scoperto i conflitti presenti nelle nostre società e cercare soluzioni collettive. Nato in Brasile negli anni ’60, il Teatro dell’Oppresso è una metodologia educativa ed uno strumento di trasformazione sociale, utilizzato in tutto il mondo in molteplici ambiti.
Il laboratorio si svolge mediante attività che includono corpo, suono e movimento. Vengono proposti esercizi di training fisico ed emotivo in maniera individuale, a coppia ed in gruppo. Durante gli incontri nascono delle brevi performance a partire dalle storie dei partecipanti. A tutti viene data la possibilità di esplorare le proprie capacità espressive ed i propri talenti. All’interno del gruppo si costruisce un’atmosfera non giudicante, nella convinzione che ciascuno può fare del suo meglio in relazione alle proprie possibilità ed alla propria esperienza. Si includono momenti di sistematizzazone dei principali concetti trattati.
Chi può partecipare?
Sentinelle, Volontarie e Volontari, Educatori, Artisti, Terapeuti
Chi è la nostra formatrice?
Barbara Mamone, psicologa e psicoterapeuta, si è formata in Psicologia Analitica presso la Li.S.T.A. di Milano e si è specializzata in Psicologia Clinica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino. Ha avuto modo di approfondire i temi dell’etnopsichiatria, lavorando presso il Servizio di consultazione psichiatrica e psicologia clinica dell’Ospedale Amedeo di Savoia e Maria Vittoria di Torino, il Sestante della Casa Circondariale Lo Russo e Cotugno di Torino e il Centre Devereux di Parigi.
Attualmente collabora con il Centro Studi Sagara di Pisa e insegna presso la Scuola di Specializzazione Sagara ad indirizzo etnopsicoterapeutico. Collabora con l’associazione Mamre di Torino e si è formata presso il Théatre de l’Opprimé di Parigi, con cui ha collaborato in Italia nell’ambito della disabilità e dell’intercultura (Verona, Milano, Trento, Torino, Genova), nonché per il progetto Teatro e Carcere Europeo. Dal 2002 coordina e gestisce progetti di Teatro dell’Oppresso per cooperative, ONG, associazioni e istituzioni sul territorio italiano e francese rivolti a donne, adolescenti, migranti e richiedenti asilo. Dal 2007 si occupa di formazione in contesto scolastico, socio-sanitario e universitario, sia in Francia che in Italia.