La persona? Per la Pubblica Assistenza di Santa Croce Camerina ha la priorità

di

Volontari Anpas al lavoro

In provincia di Ragusa, c’è chi dimostra concretamente che anche in pochi si possono portare avanti attività che portino benessere alla comunità. Sono solo otto i volontari della Pubblica assistenza dell’associazione “Volontari del soccorso” di Santa Croce Camerina, i cui servizi contribuiscono senza ombra di dubbio a innalzare la qualità della vita della comunità.

I mezzi Anpas di Santa Croce Camerina

«Esistiamo dal 1988 – spiega Antonio Gulino, responsabile della comunicazione dell’associazione presieduta da Erika Sallemi –  e da allora ci siamo sempre occupati di assistenza sanitaria. Prima del Covid organizzavamo le domeniche della prevenzione con gli screening della salute in piazza, in collaborazione con l’Asp che metteva a disposizione il personale specialistico. Facevamo gli screening per il diabete, misurando la glicemia, la pressione, facendo il controllo della vista e offrendo visite con il nutrizionista. Poi ci siamo dovuti fermare ma, appena abbiamo potuto, abbiamo ricominciato come e più di prima».

Ampio il ventaglio di servizi offerti alla comunità soprattutto per quel che riguarda il trasporto e l’assistenza dei diversamente abili e malati cronici, in modo particolare affetti da Alzheimer e dializzati. Trasporto che fa attraverso mezzi dotati di rampa per disabili, un’autoambulanza e veicoli di protezione civile e adatti al trasporto di organi e sangue, anche se quest’ultimo non è stato mai attivato.

Non solo emergenze, però, ma anche interventi sanitari che guardano lontano programmando.

«Stiamo aspettando di partire con un progetto contro il caporalato – aggiunge Gulino – che porteremo avanti in collaborazione con il Comune. Una volta ristrutturato l’edificio che ci verrà assegnato, attiveremo l’accettazione medica al fine di rendere più facile l’accesso alle cure di questi lavoratori. Nel nostro territorio abbiamo diverse comunità straniere, romena, marocchina, tunisina, con il 50 per cento dei bambini che frequentano normalmente la scuola del territorio, quindi pienamente integrati. Vorremmo offrire loro la possibilità di usufruire della sanità in modo completo e sereno».

Anpas in piazza

Accoglienza che si sviluppa anche nei confronti di altre categorie di persone.

«Un altro servizio che abbiamo deciso di offrire alla comunità è quello che riguarda i lavoratori socialmente utili. Il Tribunale per i minori di Catania, attraverso la loro assistente sociale, ci segnala e manda i ragazzi che da noi si occupano della manutenzione della sede e di attività di giardinaggio, ma solo per fare un paio di esempi. È un bell’incontro che arricchisce entrambe le parti. Crediamo che la nostra debba essere un’attività rivolta al territorio con il quale interagiamo continuamene, infatti in occasione del 35° dalla nostra nascita, che abbiamo festeggiato ai primi di maggio, abbiamo offerto alla città diversi momenti pensati per coinvolgere tutti, a cominciare dai più giovani. Siamo partiti con un’esercitazione di protezione civile per le scuole superiori del paese, poi nel pomeriggio c’è stata la dimostrazione in piazza con i bambini delle società sportive, mentre la sera ecco l’ intrattenimento per gli adulti».

La squadra di soccorso dell’Anpas di Santa Croce

Un impegno che si integra con la cittadinanza alla quale dimostrare di essere sempre presenti in qualunque occasione e a seconda delle stagioni. È, infatti, da poco ripartita “E…state con noi“, l’iniziativa che vede i volontari dell’associazione stare accanto a chi ha bisogno durante una stagione non proprio adatta a chi soffre, per esempio gli anziani disabili che, grazie all’associazione, possono vivere il mare tre volte alla settimana.

«A questi si affianca “Pronto farmaco”, che abbiamo pensato per quelle persone che magari sono costrette a casa a causa di una malattia terminale o comunque grave. Ci occupiamo noi del ritiro dei medicinali presso la farmacia territoriale, dando loro modo di stare di più a casa con i familiari. Per loro sbrighiamo anche le pratiche burocratiche e ciò che serve nella quotidianità. Servizi che allentano le tensioni colmando un bisogno, ma soprattutto che siano continuativi nel tempo».

Non è, infatti, un caso se i volontari hanno ricevuto encomi e benemerenze per il lavoro condotto durante la pandemia che, come da loro stessi affermato, prosegue anche oggi, ribadendo l’importanza di essere al fianco della persona sempre e comunque.

Regioni

Argomenti

Ti potrebbe interessare

Con “Il Solco” non c’è diversità, ma famiglia

di

Quando si pensa a questa realtà si immagina un mondo di colori presi in prestito da una tavolozza nella quale la diversità...

Con l’Avis di Campobello il dono del sangue sorride alla vita

di

Quarantacinque anni e sentirli tutti, ma non come pesantezza che impedisce di andare avanti, quanto come esperienza da mettere in campo per...

Con “Digit@l Avis” la cultura del dono “aggancia” i più giovani

di

Parlare di sangue e della cultura del dono utilizzando un linguaggio più adatto a raggiungere i giovani. È, infatti, con il progetto...