Con l’Auser si cresce scambiandosi saperi
di gilda sciortino
È un incontro tra cultura e solidarietà, ma anche un volersi andare incontro unendo esperienze di vita utili alla crescita comune il progetto “InteRigenerazione: tra solidarietà e cultura” che il circolo AUSER di Petrosino ha messo in campo per sviluppare e potenziare i percorsi già in atto per sviluppare l’autogestione dei servizi e la solidarietà.
«Grazie a questo progetto – spiega Vincenzo Coppola, che nell’associazione si occupa della comunicazione e della connessione tra tutte le iniziative – stiamo dando maggiore energia alle attività che portiamo avanti da anni, rispondendo ai bisogni emergenti soprattutto nell’ultimo quinquennio, anche in considerazione dell’aumento della povertà dal punto di vista economico ed educativo. Proprio per questo, stiamo costituendo un emporio solidale e una biblioteca, due luoghi pensati per offrire punti di riferimento per i bisogni di base, ma anche luoghi che possano favorire la cultura in un incontro assolutamente intergenerazionale. Prevediamo anche dei laboratori creativi e momenti di lettura per bambini e ragazzi, oltre uno sportello di ascolto per il supporto psicologico e legale».
Attività che si pongono in continuità con quanto fatto negli ultimi anni da parte di questa associazione, operante nei Comuni di Marsala e Petrosino, che dal 1999 si rivolge a tutte le persone con fragilità, dagli anziani ai minori, anche quelli non accompagnati, sino ai disabili.
Per quanto riguarda gli anziani, per esempio, per loro è stato pensato il “Filo d’Argento”, tra i fiori all’occhiello dell’Auser, che sin dalla nascita dell’associazione si dipana tra attività di compagnia telefonica programmata, servizi domiciliari e di trasporto. Numerose le persone seguite oggi e sempre in crescita le richieste di aiuto soprattutto dopo il Covid. Servizi, grazie ai quali sviluppare anche attività ludico-ricreative, laboratori artistici e di lettura, in una prospettiva che punta a favorire e promuovere il benessere psico-fisico facilitando la relazione genitore/bambino e nonni/nipote anche attraverso attività solidali e culturali, ma soprattutto fornendo una risposta efficace in relazione ai bisogni territoriali.
Senza dimenticare le quotidiane azioni di sostegno alla povertà, portate avanti per esempio con una quarantina di bambini dei due quartieri popolari di Petrosino, con i quali i circa 30 volontari interagiscono nelle loro abitazioni o invitandoli a partecipare alle attività in sede. Un aiuto non indifferente che arriva alle famiglie anche attraverso alimenti, vestiario e materiale didattico.
«I minori ai quali ci rivolgiamo sono anche quelli non accompagnati dello Sprar di Petrosino –prosegue Coppola – che, incontrandosi con i nostri anziani, danno vita per esempio a momenti di scambio culinario veramente unici. L’incontro davanti ai fornelli diventa un’esperienza veramente speciale per tutti».
Un percorso, quello compiuto dall’Auser di Petrosino, che non è solo un incontrarsi per farsi compagnia, ma un volere condividere la cultura del dono, il senso di accoglienza, la voglia di recuperare le tradizioni dando risposte concrete non solo al senso di abbandono che investe la Terza Età, ma anche ai bisogni quotidiani derivati dalla condizione di povertà. Un incontro sicuramente intergenerazionale, ma anche interculturale e socialmente trasversale, che favorisce la crescita comune creando benessere per tutta la comunità.
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