Sorgerà in un bene confiscato il nuovo “Centro Polifunzionale per il Diabete” dell’Adim
di gilda sciortino
Un punto di riferimento per i malati di diabete e per le loro famiglie per dare loro modo di affrontare tutte le conseguenze che questa malattia comporta.
Quando è nata, nel 1994, l’Associazione Diabetici Mazara ODV era composta da un gruppo di mamme che avevano bisogno di confrontarsi su come gestire la malattia dei loro figli, affetti in tenera età da Diabete di tipo 1. Eravamo in una Sicilia della prima metà degli anni ’90, in cui le strutture sanitarie non erano ancora attrezzate alla cura dei bambini diabetici e nella quale anche solo l’incontrarsi e scambiarsi informazioni, farsi domande, porre dubbi era fondamentale per non cadere in depressione. Inevitabile sembrò, quindi, dare vita a un’associazione di volontariato.
L’incontro di queste mamme con Luigi Di Somma, che prese in mano l’ADIM, segnò la svolta perché comprese non solo le necessità di queste mamme, ma intuì quanto fosse importante informare, di formare, trasmettere il messaggio che veramente “prevenire è meglio che curare”, dando vita ad azioni di screening e soprattutto di prevenzione dal Diabete di tipo 2. Di Somma fece propria questa necessità territoriale e rese l’associazione non solo luogo di incontro e di aggregazione di mamme, ma un punto di riferimento per molti diabetici.
Da allora l’ADIM ha seguito mediamente 100 famiglie all’anno, offrendo loro la possibilità di effettuare visite specialistiche gratuite le loro prestazioni. Un’equipe che si è già sperimentata insieme e sul campo e che sarà presente anche nel nuovo “Centro Polifunzionale per il Diabete“, unico per il territorio in provincia di Trapani, che sorgerà nel bene confiscato assegnato all’associazione nella zona di Tonnarella. Una struttura attesa da tempo che darà finalmente risposte concrete a tante esigenze.
«Nell’equipe abbiamo diversi medici in pensione come l’ex primario ospedale di Mazara del Vallo che è anche un cardiologo – spiega Luisa Maria Stella, tra le più attive componenti del direttivo dell’ADIM, oggi presieduta da Nicolò Asaro– che nel centro presteranno la loro opera sempre la maniera gratuita. Una struttura che il territorio ci chiede da tempo, oggi ancor di più in virtù del fatto che l’età dei pazienti con diabete è scesa sensibilmente. Ci sono, infatti, numerosi bambini che seguiamo sia in associazione sia direttamente a scuola».
Che l’età dei pazienti diabetici sia incredibilmente più bassa di qualche anno fa ce lo dicono anche i dati. Secondo uno studio coordinato da ricercatori della “Justus Liebig University” di Giessen, in Germania, pubblicato sulla rivista “Diabetes Care”, tra gennaio 2020 e giugno 2021 sono state 5.162 le nuove diagnosi di diabete in bambini e adolescenti, pari a un’incidenza di 24,4 casi per 100mila all’anno, con un cospicuo aumento rispetto ai 21,2 casi per 100mila attesi. Lo studio ha, inoltre, osservato che i maggiori aumenti delle diagnosi si sono registrati a giugno-luglio 2020, marzo 2021 e giugno 2021, “con un ritardo di circa tre mesi rispetto alle ondate di Covid-19 e alle misure di contenimento della pandemia”. La ricerca non ha identificato un legame diretto tra precedente infezione da Covid-19 e insorgenza di diabete di tipo 1 nei bambini e ragazzi. Per i ricercatori, però, la pandemia potrebbe comunque avere un ruolo importante: le misure restrittive, i cambiamenti negli stili di vita, il forte stress, ma anche la mancata esposizione ad agenti infettivi utile a regolare il funzionamento del sistema immunitario potrebbero aver agito da innesco per far manifestare la malattia in chi avesse già una predisposizione.
«È vero, la pandemia ha aggravato la situazione – prosegue la Stella – proprio per questo siamo necessari. La nostra attività è anche volta alla formaizone nelle scuole perché i docenti hanno paura a gestire la malattia, specialmente quella di tipo 1 che si stabilizza dopo molto tempo. Nel frattempo, ci si deve confrontare con i picchi in difetto e in eccesso dell’ ipoglicemia e dell’iperglicemia».
Tante le attività previste nel nuovo centro, dove si faranno i campi scuola e saranno proposte iniziative rivolte alle famiglie, anche per dare modo ai più piccoli di affrontare e accettare un nuovo stile di vita e una maniera differente di relazionarsi con i propri coetanei.
«Oggi siamo molto più forti di prima. Luigi di Somma ci ha insegnato tanto. Grazie a lui l’associazione è diventato un luogo anche di incontro, dove è possibile ritrovarsi, parlare, chiedere informazioni, confidare le proprie paure ed ansie, nel difficole cammini di gestione della malattia diabetica. La cosa belle è che non ci sentiamo soli perché ci sono numerosi volontari sempre pronti ad aiutare e a supportare».
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