Misericordia San Sosti, la capillarità della solidarietà
di lucacereda
A San Sosti – nel cosentino – vivono meno di 2mila persone e gli abitanti over65 sono oltre due volte i trentenni. Anche alla luce di questo aspetto la confraternita delle Misericordie ha voluto ampliare il raggio della sua azione che «fin dalla sua nascita, la vede operativa nel settore dell’assistenza per assicurare una tempestività nel fornire risposte ai cittadini in termini di richieste di trasporto, di sostegno alla quotidianità, di accompagnamento per favorire accesso ai servizi essenziali a persone anziane, non autosufficienti e disabili e per arginare il problema della solitudine che è stato accentuato molto nell’ultimo anno a causa del Covid-19», spiega Francesco Aragona.
I beneficiari diretti delle attività dei volontari della Misericordia di San Sosti sono principalmente persone appartenenti alle fasce vulnerabili della popolazione, oltre agli anziani soli anche le persone con disabilità o coloro che vivono in una condizione di malattia con patologie temporaneamente o permanentemente invalidanti, non autosufficienti o con patologie croniche che necessitano, oltre alle cure sanitarie, anche di un sostegno relazionale. «A loro si aggiunge- ricorda Aragona – la popolazione residente intesa in senso più generale, che si trova in un’improvvisa situazione sanitaria critica e dev’essere trasportata tempestivamente al Pronto Soccorso.
In sostanza l’associazione calabrese agisce nei settori del trasporto ed emergenza sanitaria, nella Protezione civile e nei servizi sociali. Nel primo presta servizio emergenza/urgenza per il 112, servizi privati di trasporto sanitario e stazionamento a manifestazioni ed eventi, servizi di trasporto sanitario in convenzione per le Aziende ospedaliere del territorio. «Negli anni, vista l’attualità dal tema, abbiamo lavorato con le istruzioni per raccogliere fondi e mettere i defibrillatori Dae nei luoghi di sport ma anche di ritrovo come nella principale piazza del Paese e fuori dalla chiesa. Da qualche anno – conclude il referente della Misericordia cosentina – abbiamo dato un grande slancio al tema della defibrillazione precoce che si è poi allargato a tutto il territorio regionale con l’introduzione del Dae su tutte le ambulanze di base con i nostri volontari formati all’utilizzo».
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