Wind’s Rose, quando il territorio ha bisogno di protezione

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Wind's Rose e la Protezione civile

La tutela ambientale al centro di un programma che prevede interventi sulle calamità naturali, ma anche rivolti alle fragilità. Si chiama “Wind’s Rose” l’associazione che a Cosenza è da tempo punto di riferimento per chi vuole avvicinarsi ai temi legati alle emergenze sul territorio. Di qualunque genere siano.

«Il nostro lavoro principale si basa su esigenze molto pratiche», afferma il vicepresidente, Francesco Crocco, che ha scelto il nome dell’associazione ispirandosi a quello della figlia, appunto Rosa, «guardando ai tanti bisogni della popolazione locale. Grazie al sostegno di Fondazione Con il Sud, siamo riusciti ad acquistare strumenti informatici per rendere più efficiente il nostro ufficio, ma anche un furgone per gestire meglio il banco alimentare».

Banco che segue 120 le famiglie, circa 500 persone, residenti nel Comune di Rose, in provincia di Cosenza.

«Una grossa parte della nostra azione sociale è rivolta alle persone con disabilità psichiche», aggiunge Crocco, «sostenendo le famiglie che devono andare a fare psicoterapia. Lo facciamo dal lunedì al venerdì, spesso anche il sabato, in base a una convenzione con il Comune di Rose che ci porta a seguire bambini e genitori insieme. Al momento, abbiamo 7 minori di cui ci occupiamo a turno durante tutta la settimana».

Pronti all’azione

Rispetto agli interventi sull’ambiente, un ruolo fondamentale gioca la formazione.

«Stiamo formando 5 persone non vedenti e 5 paraplegiche del Comune di Rende», dice ancora il vicepresidente di “Wind’s Rose” «per dare loro la possibilità di intervenire durante le emergenze. Mi riferisco ai terremoti, agli incendi, a tutte quelle situazioni in cui c’è un pericolo per le persone. So bene che importanza ha questo tipo di servizio perché io stesso sono non vedente. Sono un radioamatore e conosco molto bene anche il valore della comunicazione, fondamentale per chi vive una qualunque disabilità proprio durante le emergenze».

Un fronte, quest’ultimo, su cui si basano i prossimi passi dell’associazione.

«Abbiamo in cantiere un progetto rivolto a paraplegici e disabili visivi. Proseguiamo sul solco di quanto fatto nel passato. Dal 2015 al 2017, per esempio, abbiamo realizzato dei campi estivi insieme alla Protezione civile regionale su come comportarsi durante i terremoti, simulando interventi di accoglienza e ipotizzando l’assistenza psicologica che serve in queste occasioni. Fondamentale per noi e per tutti i nostri soci», conclude Francesco Crocco, «per offrire una continuità nei servizi messi in campo perché le persone che si rivolgono a noi hanno bisogno di sapere che ci siamo e che ci saremo sempre per loro».

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