A Sassari una Odv in difesa dei malati Alzheimer e delle loro famiglie

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Venti anni dedicati ai malati Alzheimer e alle loro famiglie. Un impegno non da poco, quello dell’Associazione Alzheimer Sassari Odv, perché questa patologia in Sardegna colpisce circa 20mila persone, di cui cinquemila soltanto nella provincia di Sassari. È facile comprendere, dunque, che si tratta di un problema sociale di enorme rilevanza, tenuto conto che sono i familiari dei pazienti a vivere la insieme a loro questo problema. «E lo vivono spesso in solitudine e senza il necessario supporto delle istituzioni sociosanitarie regionali, incapaci di produrre politiche sociali per il sostegno delle famiglie più povere», è l’accusa del presidente dell’associazione, Gianfranco Favini. «Mancano infatti strutture adeguate per offrire ospitalità e assistenza a chi soffre di questa malattia degenerativa. Inoltre, in molti territori sono carenti e quasi inesistenti i Centri diurni e le Rsa. L’Alzheimer distrugge anche i familiari, giorno dopo giorno, perché non sono in grado di dare la necessaria assistenza domiciliare ai loro congiunti».

Le Unità valutative Alzheimer in provincia di Sassari presentano un numero inadeguato di ambulatori: a Sassari due, a Olbia altrettanti, ad Alghero appena uno, a Ozieri neppure quello. Tale carenza non permette di procedere alla valutazione della patologia con la dovuta tempestività. le liste di attesa per la prima visita sono lunghissime: la prima viene effettuata anche dopo un anno. Per una patologia degenerativa è davvero un’enormità. Ecco perché la maggior parte delle famiglie si sente abbandonata a se stessa. «Ed ecco perché è nata la nostra Organizzazione di volontariato. Vogliamo infatti denunciare l’inerzia dei politici regionali», sottolinea ancora Favini.

La storia dell’Associazione Alzheimer Sassari comincia nel maggio del 2003. Il promotore è stato proprio Gianfranco Favini insieme alla famiglia Ferreri e ad altri volontari. La prima sede fu aperta nel 2004 all’ex ospedale San Camillo di Sassari, dove venne ristrutturato un locale di proprietà dell’assessorato regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Aveva funzioni di Centro di ascolto per i familiari, il primo in Sardegna per questo settore specifico. Nell’aprile 2007, in partenariato con la Asl di Sassari, in 800 metri quadri al terzo piano della struttura sociosanitaria del San Camillo, si sviluppò il primo Centro diurno sperimentale che poi avrebbe offerto ospitalità a 20 malati Alzheimer, seguiti per sei giorni su sette da un’équipe altamente qualificata di 15 operatori. Il Centro interruppe il contratto con la Asl nel 2011. Successivamente, esattamente nel 2013 ,nei locali dell’assessorato regionale degli Enti locali, venne realizzato il Centro di riattivazione per malati Alzheimer, che ospita tuttora una quindicina di pazienti in diurno per diverse mattine e offre la consulenza ai familiari. L’équipe è costituita da volontari formati e da sei professionisti qualificati, che svolgono diverse mansioni: sostegno psicologico agli ospiti e ai familiari, danzaterapia, musicoterapia, attività manuali e artistiche.

L’associazione ha organizzato in diversi periodi corsi di formazione per i caregiver e convegni in alcune località dell’Isola, con insigni relatori. Appena un mese fa è partita una nuova forma di collaborazione con l’Università di Sassari, in particolare con la Clinica universitaria di Neurologia, grazie a un proficuo incontro del presidente della Odv, Favini, con l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, il rettore Gavino Mariotti e il primario della Clinica Neurologica, Paolo Solla. «È certamente un importante presupposto per vedere l’Alzheimer considerato come un problema sociale e culturale», commenta Favini. «Devo poi precisare che le nostre attività sono state sempre finanziate dalla Fondazione di Sardegna, da privati cittadini, dai soci e dalla Fondazione per il Sud. Il potenziamento della struttura, inaugurata lo scorso 20 maggio, permette di ospitare un numero maggiore di pazienti. I nostri programmi per il futuro, a partire dal mese di settembre, prevedono tutta una serie di nuove attività di informazione e formazione. Vogliamo poi incrementare le giornate di ospitalità. È in programma un convegno il 23 settembre 2023 nell’aula magna dell’Università, organizzato insieme al Club Rotary Nord Sassari».

Articolo di Luigi Alfonso, con la collaborazione di Gianfranco Favini

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