“Il pane del giorno prima” aiuta a guardare al futuro
di gilda sciortino
Pizzette, rustici, dolci e tutte le bontà della panificazione entrano ogni giorno nelle case delle famiglie più bisognose di Ragusa rendendo meno pesante “sbarcare il lunario”.
È grazie all’iniziativa dal titolo “Il pane del giorno prima”, promossa dall’ associazione di Volontariato Cristiano (VOCRI) di Ragusa, se quotidianamente circa 35 famiglie in condizioni economiche meno fortunate di altre riescono a risparmiare sui costi di vita quotidiani.
«Tranne nei giorni festivi – spiega il vice presidente, Giancarlo Pannuzzo – i nostri volontari fanno ogni giorno il giro di panifici e bar del territorio, tornando veramente con ogni ben di Dio. Doppio il risultato: i commercianti non buttano via più nulla e le famiglie hanno un pensiero in meno. Consideriamo che, quando parliamo di 35 famiglie le persone vanno moltiplicate perché ognuna ha minimo quattro componenti. Ciò vuol dire circa 900 persone, tra cui molti stranieri, che attendono a casa. Dobbiamo, quindi, dire grazie ai commercianti che hanno aderito e che continuano a sposare le nostra iniziativa. Abbiamo anche molti carrelli solidali nei supermercati di Ragusa che vengono riempiti dalla generosità della gente».
Dare una pronta risposta ai bisogni primari delle persone maggiormente in difficoltà. È ciò a cui tende l’associazione, fondata 30 anni fa da Concetta Scribano, scomparsa lo scorso marzo.
«Era una suora laica consacrata – prosegue Pannuzzo – nel cui appartamento si tenevano gli esercizi spirituali e tante opere di carità. Ebbe l’intuito di aprire ai laici, organizzando la mensa fu di aprire ai laici e cominciare con una mensa e vestiti tutti i giorni per gli albanesi e i poveri del territorio. Da allora non ci si è più fermati».
Infatti, sull’onda del bene fatto dalla Scrivano, l’attività della Vocri ha proseguito diventando punto di distribuzione di abiti tre volte alla settimana, ma anche occupandosi dei più piccoli, circa 25 alunni di scuola elementare, attraverso il doposcuola pomeridiano che viene offerto dai 40 volontari dell’associazione.
Attività che vengono portate avanti sempre in maniera volontaristica e laica, grazie a contributi di privati, del 5 per mille e del Comune che ogni anno dà loro circa 5mila euro. Come quella che ha visto mettere in campo tutte le forze per dare una mano di aiuto alla popolazione Ucraina, diventando centro di raccolta nel quale fare confluire quanto le scuole raccoglievano per questa buona causa.
Uno sguardo attento e sempre presente nei confronti dei più bisognosi, come coloro i quali hanno problemi ad arredare le case. In un magazzino vengono fatti confluire mobili, materassi, elettrodomestici che vengono utilizzati all’occorrenza da chi, diversamente, non avrebbe come fare per rendere accogliente la propria casetta.
Bisogni primari, ma non solo. Tra le tante attività che possono essere considerate fiore all’occhiello del VOCRI, in quanto capaci di dare un ulteriore mano di aiuto, c’è quella che riguarda le persone sottoposte alla messa in prova dal Tribunale.
«Ovviamente parliamo di piccoli reati non predatori – conclude il vicepresidente del VOCRI – che non determinano l’allarme sociale. Per dare l’idea, una persona aveva manomesso il contatore dell’acqua: pena leggera la sua, ma da scontare perché sempre di furto si parla In tre anni abbiamo avuto affidate circa 10 persone, di età compresa tra i 22 e i 71 anni, e attualmente ne abbiamo tre. La cosa bella è che qualcuno è anche rimasto con noi perché ha voluto continuare a dare una mano di aiuto agli altri. È ciò che ci ripaga dei tanti sacrifici che facciamo tutti. Quando, poi, ci ritroviamo insieme a festeggiare gli anniversari o il Santo Natale, come quello che organizzeremo quest’anno, ci rendiamo conto di quanta strada abbiamo fatto sino a oggi».
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