Barletta, la Misericordia tra protezione civile, anziani e minori
di luigialfonso
La storia della Confraternita Misericordia di Barletta comincia nel 1993. Il battesimo ufficiale, tuttavia, fu celebrato soltanto nel 2015 grazie alla caparbietà di Giuseppe Amendola, che portò nella scuderia Misericordia la prima ambulanza. Quello fu l’anno dell’emergenza dei migranti africani originari della Nigeria, che furono inviati nei centri di prima accoglienza della Puglia. Per lo più donne disperate con gli occhi gonfi di dolore, che fuggivano dalla guerra. L’associazione di Barletta, facente parte della Protezione civile locale, fu incaricata dal Comune per la gestione di venti ragazze alloggiate al Palazzetto dello sport.
I migranti. Era un compito difficile ma si è rivelato pieno di soddisfazioni. Un trampolino di lancio che, tra competenza, efficienza e professionalità, ha portato la Misericordia Barletta a un traguardo – quello di gestire in piena autonomia 170 migranti – garantendo loro assistenza sanitaria attraverso i centri di prima accoglienza, sotto la direzione della Prefettura.
Dopo aver aiutato donne di qualunque età a scappare dagli orrori della guerra, il successivo step da affrontare è stato quello di diversificare i servizi. Così i componenti del direttivo hanno subito pensato agli anziani che vivono da soli ma hanno una grande voglia di vivere.
I bisogni del territorio. Nel 2020 la Confraternita Misericordia apre quattro gruppi di appartamenti con 24 posti letto, ai quali viene associato in contemporanea un centro diurno socio-educativo per bambini accreditato dalla Regione Puglia nell’ambito territoriale. L’obbiettivo è sempre lo stesso: abbracciare tutte le persone con fragilità, come una grande famiglia, e garantire servizi assistenziali socio-educativi ad una popolazione trasversale che può andare dai tre mesi fino agli ultracentenari.
Da uno studio territoriale è poi emersa la carenza di servizi all’infanzia a contrasto della povertà educativa. Ecco allora sorgere, nel 2020, il primo centro socio-educativo convenzionato con la Regione Puglia. Nel 2021 sono venuti alla luce due asili nido. E il percorso si è fatto in discesa per la Confraternita che, nello stesso anno, ha aperto un nuovo centro educativo.
Negli ultimi anni la flotta formata da ambulanze e altri mezzi di soccorso è spesso intervenuta per garantire le prestazioni di primo soccorso in molti fatti di cronaca, in prima linea in collaborazione con la Protezione civile nelle ricerche di un presunto omicidio. La nostra missione è anche quella di garantire il trasporto di anziani e persone con disabilità. Nei due anni di Covid le esigenze del territorio sono cambiate: si è avvertita soprattutto la mancanza di centri diurni per gli anziani. Così, sempre nel 2021, è nato un centro diurno per anziani grazie all’art.68 con accreditamento della Regione Puglia.
Il SAD, Servizio di assistenza domiciliare, è stato aperto per completare la filiera della presa in carico di persone anziane da domicilio verso soluzioni più residenziali, in convenzione con l’ ambito territoriale. L’anno scorso è stata registrata anche l’apertura di un nuovo centro educativo.
I nostri numeri. Attualmente, alla Misericordia di Barletta, figurano in organico una quarantina di professionisti tra Oss, assistenti sociali, psicologi, educatori, animatori, infermieri e ausiliari: un numero destinato a crescere esponenzialmente. Non a caso, giorno dopo giorno, cresce il numero dei volontari pronti a sostenere il progetto Misericordia.
Nell’ultimo anno è stato integrato un gruppo di giovani del Servizio civile nazionale, per complessive 12 unità lavorative. Nel 2022 è stata rilevata una nuova struttura con l’obiettivo, nel breve e medio termine, di implementare i servizi per l’infanzia. Gli obiettivi del prossimo futuro sono quelli di continuare a gestire bene le attività, seguendo il trend sempre più in fase di crescita. La povertà sociale e il diritto alla dignità di tutti, così come i progetti di prossimità, restano i fari di riferimento per proseguire la missione e garantire il benessere socio-sanitario nel territorio.
La passione, la professionalità e l’esperienza messe a disposizione di una popolazione sempre più in difficoltà sociale e culturale: potrebbe essere questo il motto dell’Associazione. Secondo il governatore Biagio Pizzi, non bisogna dimenticare l’impegno profuso in questi due anni di pandemia tra soccorsi e assistenza, soprattutto alle persone più fragili e in difesa dei minori.
Articolo di Luigi Alfonso, con la collaborazione di Giacomo Caporusso
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