A Mazara del Vallo il volontariato si fa casa
di gilda sciortino
«Il giorno in cui il mondo non avrà più bisogno di volontari, vorrà dire che andrà tutto bene. Lavoriamo, quindi, per raggiungere questo obiettivo».
Per Francesco Certa, presidente della Federazione provinciale di Trapani del Mo.V.I, della quale fanno parte 30 associazioni del territorio, il lavoro che paga è quello che si mette in rete, condividendo le proprie energie e risorse.
«Lo dico perché, diversamente, se lasciate da sole, le realtà più piccole non sopravvivono – afferma Certa -, mentre quelle come il Mo.V.I. hanno le caratteristiche e le possibilità per aiutare ad avviare un percorso pieno di soddisfazioni».
Nato nel 2008, il Mo.VI. di Trapani è riuscito a costruire un percorso che ha guardato a 360 gradi a tutto il territorio, dando spazio e costruendo, nella Casa del Volontariato di Mazara del Vallo, una realtà nella realtà, dove tutti si possono ritrovare e portare avanti la propria voglia di fare e condivere esperienze di vita.
Una struttura viva, pulsante, aperta alla voglia di mettere in circolo energie e risorse, nella quale si esprime la pienezza del lavoro condotto dalla Federazione provinciale di Trapani del Mo.V.I., portando avanti interventi rivolti ai soggetti socialmente, economicamente e culturalmente vulnerabili.
La concretezza accompagna sempre il lavoro dei volontari di Mazara del Vallo.
«Nel 2020, durante la prima settimana di lockdown – racconta il presidente della Federazione provinciale di Trapani del Mo.V.I. – abbiamo distribuito 300 pacchi alimentari al domicilio di altrettante famiglie. Attività che è proseguita e che portiamo avanti tuttora perché il bisogno è sempre grande. Il banco alimentare, infatti, dà sostegno quotidiano ad almeno 600 famiglie del territorio con un accesso medio di 600 utenti a settimana con un totale di circa 12mila erogazioni di supporto alimentare. Questo solo dal 2015 al 2019. Abbiamo anche un’utenza migrante che accede al nostro sportello. Nello stesso periodo, 9 abbiamo avuto 1825 accessi. Ogni realtà porta la propria esperienza e tutte insieme diventiamo una forza.
Importante anche il progetto di “messa alla prova” di minori e adulti.
«La messa alla prova è fondamentale e rientra in quegli interventi che puntano a dare veramente seconde opportunità perché, trascorso il periodo durante il quale stanno con noi, il reato non viene iscritto nel casellario giudiziario. In questo momento abbiamo due minorenni che aiutano due ipovedenti, ma anche adulti che si occupano di attività di giardinaggio».
Un lavoro quotidiano che guarda in prospettiva.
«Ho proposto di organizzare a settembre un momento di riflessione comune alla luce di quanto accaduto nella politica siciliana, ma anche per riflettere sui percorsi di legalità e sull’equità tra persone. Quando sono diventato presidente provinciale del Mo.V.I. – conclude Francesco Certa – ho voluto creare una struttura che fosse espressione di unità; una rete che bandisse il lavoro solitario e che stesse veramente attenta a chi ci sta attorno. Spero di esserci tiuscito».
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