“Via Libera!”: individuata la prima area del nuovo percorso ludico-sportivo KalsaMare

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Individuata la prima area del percorso KalsaMare

“Via Libera!” è stata chiamata così l’azione di trasformazione di un tratto di strada che si trova proprio davanti ad una scuola in via Filippo Ingrassia (una traversa di via Archirafi) a Palermo. La scuola è il plesso Amari della Rita Borsellino, e quella che si vorrebbe realizzare è un’area di calma davanti al cancello della scuola per permettere ai bambini e alle bambine la possibilità di entrare e uscire da scuola in sicurezza.

Il processo di trasformazione è nato in seno al progetto Sport Popolare in Spazio Pubblico sostenuto da Fondazione con il Sud e che prevede vengano realizzate tre nuove aree ludico sportive tra il quartiere Kalsa di Palermo e il mare, queste tre aree – come un percorso – avranno il nome di KalsaMare.

L’azione di progettazione partecipata

Ognuna di queste aree prevede un’azione di “progettazione partecipata” che coinvolga cioè tutti gli attori in gioco, nel caso dell’area di calma della scuola Amari ad essere coinvolti sono i bambini e le bambine, i genitori, l’amministrazione comunale, gli uffici dell’urbanistica, la regione, l’Università, i residenti, i commercianti e gli studenti. Tutti insieme a immaginare e progettare uno spazio che possa anche essere altro, che metta in sicurezza i bambini ma che venga anche vissuta come un’area gradevole, bella e colorata dove passare del tempo piacevole, dove tutti gli abitanti del quartiere e chi ci lavora possano passare del tempo piacevole.

La progettazione partecipata parte con i laboratori per i bambini

L’azione di progettazione partecipata è partita a febbraio quando ad essere chiamati in causa sono stati i bambini e le bambine della scuola, per indagare i loro sogni e capire insieme come rendere funzionale per le loro esigenze quel tratto di strada. Si sono susseguiti vari laboratori, alcuni esplorativi del quartiere e di osservazione della strada, altri per indagare quali fossero i diritti dei bambini, cosa debba avere una città per essere a misura di bambino, se una strada oltre ad assolvere alla sua funzione può trasformarsi in altro e cosa deve avere uno spazio per suscitare benessere fisico ed emotivo. Alla fine di questi laboratori è stato stilato un Manifesto Ludico di Quartiere, dove i bambini hanno scritto le loro riflessioni e le loro aspettative nei confronti del quartiere che vivono ogni giorno.

Sono seguiti degli incontri con i commercianti e i genitori per comprendere quali fossero le loro esigenze con sperimentazioni di chiusura della strada in modo temporaneo. Altro passaggio cardine sono stati gli incontri con l’amministrazione comunale con i consiglieri comunali e di circoscrizione e con gli uffici di urbanistica del comune, insieme a loro e alle associazioni promotrici dell’iniziativa sono state fatte delle passeggiate in quartiere per capire come meglio organizzare la mobilità alternativa. Quella strada in fin dei conti non è necessaria per il transito delle auto, che possono percorrere altri percorsi alternativi, l’unico problema è che in quella strada passano i pulman di linea regionali che dovrebbero anche loro cambiare il loro percorso, operazione che sebbene sia abbastanza semplice nella sua attuazione prevede diversi passaggi burocratici e in diversi uffici.

Incontro di progettazione partecipata
Incontro di progettazione partecipata

Il prossimo passo necessario è la pedonalizzazione dell’area

Il passaggio fondamentale adesso è la pedonalizzazione dell’area da parte del comune. Dopo questo passaggio si passerà alla fase vera e propria della progettazione di quello spazio “La prima parte da trasformare sarà proprio la strada intesa come manto stradale – racconta Vivian Celestino dell’associazione Handala che fa parte del gruppo di progetto- che vogliamo sia colorato e con una forte caratterizzazione ludica, poi passeremo alle sedute e ai giochi e anche al verde, ci piacerebbe che ci fossero degli alberi e non delle semplici fioriere. Questa potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione urbana in un quartiere con tante macchine e con poca attenzione alla bellezza e al benessere, ci piacerebbe che questa zona possa trasformarsi in uno spazio di calma per la sicurezza dei più piccoli, ma anche uno spazio di gioco e di socializzazione per tutti, nell’ottica della cura dello spazio pubblico e della salvaguardia dell’ambiente”.

Gli altri passi da fare

Dopo la fase di progettazione seguirà la raccolta fondi e tutta la città sarà chiamata a supportare la nascita di questo nuovo spazio di comunità. A giugno è stata fatta un’altra riunione con tutti gli attori coinvolti, per raccontare loro lo stato dell’arte sui vari passaggi burocratici. Adesso l’appuntamento è a settembre quando, dopo la pedonalizzazione della strada, si passerà al crowfunding. A novembre si spera di avere una nuova “Via Libera!”, al gioco, alla speranza e ai sogni.

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