La popolazione migrante nell’Agrigentino, tra presenze e bisogni emergenti

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In provincia di Agrigento si assiste ormai da anni all’incremento di popolazione straniera. Secondo gli ultimi dati ISTAT, sono circa 15 mila i residenti di origine straniera, a cui si aggiungono circa 3000 non residenti, con o senza permesso di soggiorno, tracciati dall’Ufficio Anagrafe dei Comuni di Agrigento, Porto Empedocle e Realmonte. Mentre negli anni passati si trattava per lo più di uomini soli, in età attiva, con un basso livello di istruzione che soggiornavano nella zona nel periodo di maggiore picco di lavoro agricolo, oggi il profilo di queste persone è profondamente cambiato, con l’insediamento di interi nuclei familiari, che pongono nuove domande di inclusione e di rappresentanza. Eppure, stando al Rapporto sulla popolazione straniera nella provincia di Agrigento, l’area si attesta sotto la media regionale per livello di integrazione sociale, soprattutto a causa delle difficoltà riscontrate dalle fasce di popolazione di origine migrante a reperire informazioni sulle modalità di accesso ai servizi offerti dal territorio in ambito formativo, lavorativo e sociale.

In questo contesto, “Spendiamoli Insieme” sperimenta  un percorso per rendere i processi di democrazia partecipata in Sicilia realmente partecipati, coinvolgenti ed inclusivi, con un focus particolare sulle persone con background migratorio. 

Il progetto metterà in campo azioni di advocacy e co-progettazione con le istituzioni, pensate per l’innovazione dei processi partecipativi, azioni di informazione e animazione territoriale, finalizzate al più ampio coinvolgimento della comunità locale, e azioni di mediazione culturale, utili al coinvolgimento di persone ad oggi completamente escluse dai processi partecipativi. Le persone straniere che parteciperanno saranno formate sul tema dei diritti politici, del funzionamento delle istituzioni del territorio di accoglienza e dei principi che le presiedono, partecipazione compresa. Confrontandosi con esponenti della comunità locale (istituzioni, organizzazioni della società civile, studenti e cittadini), daranno il loro contributo ai processi di democrazia partecipata promossi ad Agrigento, sia come “proponenti” che come “votanti”.  Così i processi di democrazia partecipata diventano la “palestra” in cui sperimentare nuove opportunità di convivenza e dialogo.

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