Due mesi dopo, cos’è successo nei 14 Comuni di “Interrogazione in democrazia partecipata”
di parliamentwatchitalia2
Quando i giovani chiamano e la politica risponde, è sempre una buona notizia. È successo nelle scorse settimane a Tortotici, Brolo e Galati Mamertino, tre dei 14 centri del Messinese protagonisti di “Interrogazione in democrazia partecipata”, l’incontro organizzato il 3 maggio dal Liceo Scienze Umane dell’Istituto “Sciascia – Fermi” di Sant’Agata di Militello in collaborazione con il progetto “Spendiamoli Insieme”, promosso dall’associazione Parliament Watch Italia.
A Brolo è stata sanata l’incongruenza tra Regolamento e Avviso pubblico segnalata dagli studenti Sophie Raimondo e Salvatore Pruiti al vicesindaco Carmelo Ziino e da quest’anno anche i minorenni, dai 16 anni in poi, hanno potuto concretamente, e non solo teoricamente, partecipare all’avviso pubblico con cui i cittadini potevano presentare entro il 30 giugno proposte da finanziare con circa dieci mila euro di fondi regionali.
A Galati Mamertino, dove negli ultimi tre anni hanno partecipato alle votazioni per scegliere le proposte civiche da finanziare in media 700 cittadini, come aveva assicurato agli studenti il sindaco Vincenzo Amadore, è stato pubblicato entro il 30 giugno l’avviso pubblico che invita la cittadinanza a presentare progetti. C’è tempo fino al 20 luglio alle ore 13 per avanzare proposte.
A Tortorici, subito dopo “Interrogazione in democrazia partecipata”, la neocostituita Consulta Giovanile ha portato come prima proposta in Consiglio comunale l’aggiornamento del Regolamento comunale. Si tratta del primo passo per attivare il processo di coinvolgimento della cittadinanza per spendere insieme e bene i fondi regionali, che ammontano in città a poco meno di 4 mila euro all’anno. Primo passo non da poco, se si considera che il centro nebroideo, come aveva sottolineato nella sua relazione la studentessa Carmelina Galati Rando, era l’unico dei 14 presi in esame completamente grigio sulla cartina di www.spendiamolinsieme.it: non solo non erano mai stati attivati dal 2014 i processi di coinvolgimento della cittadinanza, e di conseguenza erano stati puntualmente restituiti i fondi, ma i nostri ricercatori non erano riusciti a rintracciare alcun documento ufficiale.
Portando la proposta in Consiglio comunale, la Consulta giovanile è riuscita, invece, a rintracciare un Regolamento di democrazia partecipata risalente al 2017, mai diffuso pubblicamente, e da lì è partito l’iter per avviare per la prima volta la macchina della democrazia partecipata, “strumento – sottolinea il presidente della Consulta giovanile di Tortorici Calogero Caprino Miceli – che avvicina concretamente i cittadini alla vita amministrativa e politica. Così come il monitoraggio civico – aggiunge il presidente della Consulta Giovanile – che noi studenti dell’ITE di Tortorici avevamo scoperto grazie al progetto “A scuola di OpenCoesione”, sempre insieme all’associazione Parliament Watch Italia. Adesso, grazie a “Spendiamoli Insieme” abbiamo conosciuto la legge regionale 5/2014 e ci siamo subito dati da fare per poter adottare tutti gli atti necessari. L’amministrazione comunale ci ha immediatamente supportato e il Consiglio comunale ha inserito tra i primi punti all’ordine del giorno l’approvazione della nostra proposta di aggiornamento del Regolamento che, nel giro di poche settimane, è stato approvato. Adesso non resta che augurarsi che i cittadini rispondano alla chiamata alla partecipazione per innovare con il loro contributo la vita della comunità».
Accogliendo gli appelli rivolti agli amministratori locali dagli studenti, la Consulta giovanile di Tortorici è riuscita a mettere nero su bianco nel Regolamento che anche i minorenni, dai 15 anni in poi, possano partecipare all’iter di democrazia partecipata nel Comune, e che la stessa Consulta giovanile, oltre a cittadini e associazioni, possa presentare proposte.
Un successo, per dirla in una sola parola, per la Consulta giovanile e i 23 giovani tra i 16 e i 28 anni iscritti. Il segno che, qualche volta, “basta” sostenere l’azione di ragazzi e ragazze per cambiare le cose.
“Spendiamoli Insieme” lo ha fatto, così come l’amministrazione comunale di Tortorici e l’assessora allo Sviluppo economico Micaela Salvà Babbalacchio, 27 anni, che ha voluto credere e sostenere l’iniziativa dei giovani: «Credo nei miei coetanei e nei ragazzi della Consulta, nel potere dell’innovazione – sottolinea l’assessora – e nella forza delle idee giovanili per apportare il cambiamento che tutti cercano e che nessuno, singolarmente, ha la forza di realizzare. Viviamo in un territorio che in passato contava 18 mila abitanti e adesso a malapena 5 mila. Per renderlo attrattivo, non un mero dormitorio, occorre rinnovare il modo di viverlo e per farlo occorre, in primis, superare lo scetticismo sulla governance della pubblica amministrazione. In questo la democrazia partecipata è un valido strumento per abbattere lo scetticismo dei cittadini nei confronti della politica e far capire che partecipare non significa schierarsi politicamente ma costruire una comunità civica forte».
Niente di nuovo sotto il sole negli altri 11 centri
Parecchi i Comuni tra i 14 presi in esame dagli studenti dello Sciascia-Fermi in cui non si registrano novità rispetto a quanto relazionato durante “Interrogazione in democrazia partecipata”.
Nulla di fatto ad Acquedolci, dove era stata rilevata la mancata disponibilità del Regolamento e l’inattività del Comune dal 2020 al 2023 mentre il vicesindaco Salvatore Ricca aveva assicurato che il Regolamento è stato approvato nel 2017, che sarebbe stato fornito agli studenti e a “Spendiamoli Insieme”, aggiungendo che il Comune si impegnerà da quest’anno per rilanciare i processi di democrazia partecipata.
A Capri Leone il processo di democrazia partecipata 2023 era in fase avanzata già al momento di “Interrogazione in democrazia partecipata” e l’11 maggio si è arrivati all’esito con l’assegnazione di € 5.000 per trasporto disabili, € 3.000 per non meglio definiti scopi sociali, €. 2.500 per borse di studio per alunni meritevoli ed € 500 per corso BLS per la popolazione, oltre a €4.451 per pulizia strade, piazze, parchi, aiuole e altre pertinenze comunali. A voler essere ottimisti, la buona notizia è che mentre in passato arrivava immancabilmente una sola proposta popolare o poco più, quest’anno ne sono state protocollate tre.
Tutto tace anche a Caronia, dove la vicesindaca Santina Miragliotta si era impegnata ad ammettere gli over 15, accogliendo la critica alla modifica di Regolamento fatta nel 2022, che cancella la fase della votazione delle proposte da parte della cittadinanza.
Idem a Castell’Umberto, dove il Regolamento di democrazia partecipata non è mai stato approvato, il processo 2023 non è iniziato, nel 2022 è stato pubblicato l’avviso ma non si riesce a stabilire se il processo è stato portato a termine, nel 2021 non è stato fatto nulla. Stessa identica situazione nel Comune di Reitano.
Nessuna nuova anche a Sant’Agata di Militello, dove non solo i cittadini non votano le proposte da finanziare ma di fatto si finisce per realizzare sempre eventi natalizi, anche già in corso.
Finora nessuna risposta alle richieste degli studenti dalla nuova amministrazione di San Fratello, dove anche i sedicenni possono proporre progetti ma poi a scegliere è un tavolo tecnico-politico, in violazione della legge regionale sulla democrazia partecipata. D’altra parte il processo 2023 si era concluso a febbraio.
Processo terminato anche a San Marco d’Alunzio, dove il 6 luglio scorso il Comune ha comunicato di aver scelto, tra le proposte civiche presentate (quante? quali?) quella dell’APS Borgo in Musica relativa a masterclass e campus con docenti e artisti di fama internazionale. Nessuna novità, invece, sull’abbassamento dell’età per partecipare al processo, tema su cui la consigliera comunale Lucia Scuderi e la presidente della consulta giovanile Nicole Priola si erano dette in linea con le richieste degli studenti.
A Sant’Angelo di Brolo, che dal 2016 ad oggi ha sempre attivato e completato il processo partecipativo, i cittadini avevano tempo fino al I luglio per presentare proposte, solo 8 giorni di tempo dalla pubblicazione dell’avviso pubblico. Rispettata la scadenza del 30 giugno per avviare l’iter della partecipazione, vedremo se il Comune aprirà anche ai minorenni, come ha assicurato allo Sciascia-Fermi l’assessora Maria Jose Menza.
Continua per la sua strada anche Santo Stefano di Camastra, che con circa 22.000 euro ogni anno, è il Comune con la più ampia disponibilità di fondi tra i 14 presi in considerazione dagli studenti. Il processo 2023 era già in corso al momento di “Interrogazione in democrazia partecipata”, con l’avviso pubblicato nei tempi previsti dalle norme regionali. Ancora non si sa nulla sull’esito né sulla richiesta, avanzata dagli studenti, di abbassare a 15 anni l’età minima per proporre e votare progetti, che aveva riscosso un sì convinto dall’assessora Rita Torcivia.
Infine, Tusa, dove non è successo niente e sono ancora tutte valide le osservazioni dell’alunno Albert Di Pollina. Nel 2023 il processo non è stato avviato, contrariamente alla scadenza imposta dalla legge regionale al 30 giugno. Nel 2022 non risultano informazioni disponibili. Nel 2021 il processo risulta avviato ma non ci sono notizie sulla conclusione. Anche il Regolamento, approvato nel 2017, va aggiornato e al momento esclude la partecipazione dai 18 anni in giù.
Alessia Cotroneo
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