Oggetti e storie “CON IL SUD” a Milano
“E questa borsa, con cosa è fatta?” Ecco la domanda cruciale del giocoso quiz che ha coinvolto adulti e bambini lo scorso week-end al Castello Sforzesco di Milano per il laboratorio “Rifiuta lo spreco”. Realizzato dall’associazione sannita “Arcarte” nell’ambito della kermesse “Con il Sud sostenibile” promossa da “Fondazione Con il Sud”, il laboratorio ha avuto lo scopo di far vedere sotto una diversa luce le cose che circondano l’esistenza quotidiana. «Per realizzare creazioni originali bisogna guardare gli oggetti non solo per quello che sono, ma anche per quello che potrebbero essere», ha spiegato l’artigiano-riciclatore Fiore Ranauro, impegnato in una febbrile live-session di riciclo creativo a partire da materiali di scarto forniti dagli stessi visitatori, come bicchieri e bottiglie di plastica. Richiestissimi gli anellini floreali di plastica che i bambini hanno contribuito a realizzare con i colori più vari.
Fantasioso corredo alla dimostrazione dal vivo gli oggetti in mostra realizzati dai designer e collaboratori del progetto “Spazio ArtètEco”, promosso da “Arcarte” allo scopo di avviare una produzione sostenibile e solidale imperniata sul riutilizzo di scarti di lavorazione e sul coinvolgimento nel processo produttivo di ragazzi con disabilità. Allo sguardo curioso del pubblico del Castello Sforzesco “Arcarte” ha proposto le collane e i bracciali realizzati da Marianna Odato a partire da guanti per lavare i piatti, le borse di Valeria Morante realizzate con cinture di sicurezza e teli pubblicitari in pvc, le borse e i borselli di linguette di lattine di Teresa Nardone e le sacche realizzate con tessuti di scarto di tende da esterno dai ragazzi della onlus “Il bambino incompreso”.
«Noti programmi televisivi mostrano che una sedia vecchia può diventare solo una sedia vecchia smaltata di bianco. Noi proponiamo di capovolgere la sedia e farne qualcosa di completamente diverso, un po’ come l’artista Duchamp… – ha spiegato Alessandro Paolo Lombardo durante i laboratori – Crediamo che con un’iniezione di alcune pratiche dell’arte contemporanea e uno sguardo al design sia possibile rivitalizzare l’artigianato, la cui decadenza sta contribuendo a spolpare la società. E’ tempo che l’arte serva interessi comuni e non la comunicazione pubblicitaria, che si è impossessata delle poetiche delle Avanguardie artistiche più di quanto abbiano fatto i musei e gli artisti stessi.»
«Rischiamo di essere persone senza storia, un po’ perché la rivoluzione tecnologica sta creando un abisso tra il nostro modo di vivere e quello dei nostri nonni, e persino dei nostri genitori, ma soprattutto perché siamo attorniati dall’anonimato. Le strutture amministrative diventano sempre più fredde e lontane dai cittadini, i cibi della grande distribuzione sembrano usciti da qualche laboratorio su Marte, gli oggetti che costituiscono le nostre case fanno spesso parte di serie globali, rivolte senza distinguo a culture e popoli diversi. La storia del singolo non può esistere al di fuori della storia di ciò che lo circonda, persone, oggetti e contesti. “Spazio ArtètEco” vuole realizzare manufatti in grado di raccontare storie, creando un feeling tra il prodotto e l’acquirente, che compra un oggetto ma sposa un progetto, in cui le storie dei materiali usati (un contenitore di birra o il legno di una barca affondata) s’incrociano con la favola dell’integrazione.»
Umberto De Nigris, presidente dell’associazione Arcarte, si dichiara particolarmente entusiasta dell’evento tenutosi a Milano anche per il confronto avuto con altre associazioni del Sud, e anticipa che intende riproporre una simile iniziativa anche a Benevento in occasione di “RiciclaMente”, in programma entro la fine dell’anno in collaborazione con l’ASIA: «Sarà un modo per continuare a interfacciarsi con le associazioni che partecipano attivamente alle iniziative di “Fondazione CON IL SUD” nonché una nuova spinta a costruire una rete virtuosa.».