Una rete di OPERE che diventa AMICIZIA
L’opportunità offerta dal Programma “Social Links”, promosso da Fondazione CON IL SUD, continua a rappresentare una straordinaria occasione di crescita per le associazioni di volontariato che vi partecipano. Il Programma “Social Link” sta contribuendo in modo decisivo a far crescere, in chi vive responsabilità all’interno di opere di solidarietà, la coscienza del valore rappresentato dal volontariato e dell’importanza di operare e in rete creando forti legami con altre realtà sociali presenti sul territorio. Potersi incontrare, anche con una certa frequenza, per gli operatori del volontariato è fondamentale considerato che le giornate di persone all’opera sono piene di cose da fare e si dipanano tra mille impegni: lavoro, famiglia, figli, amici, sport e chi più ne ha più ne metta. In un contesto del genere stabilire delle priorità, rispetto agli impegni da prendere, non è semplice. A giudicare dalla nostra esperienza spesso ci tocca registrare una confusione del vivere quotidiano che ci porta a perdere il significato vero della realtà. Acquisire consapevolezza di un tale rischio significa allora compiere un passo importante nel cammino verso un recupero continuo di verità sulla propria esperienza.
Mercoledì scorso questa dinamica è stata evidente. Al rientro dalla vacanze estive e dopo aver vissuto intense giornate di lavoro al Meeting di Rimini, a Madrid e a Pantelleria, come responsabili delle opere che partecipano al Programma sentivamo forte l’esigenza di incontrarci nel tentativo di aiutarci rispetto al lavoro dei prossimi mesi. La giornata di lavoro, che si è svolta a Messina nella bella location di Forte Petrazza, ha permesso di approfondire le questione legate all’attuazione di nuovi progetti approvati dal Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali nell’ambito della Legge 266/91 – Direttiva 2015, progetti la cui ideazione e scrittura è scaturita proprio grazie all’opportunità offerta da “Social Links”. La giornata di mercoledì soprattutto ha consentito di chiarire la natura del nostro stare assieme e del nostro modo di operare in rete. Lavorando sulle attività e sulle problematiche inerenti i progetti menzionati e aiutati dal video: “Una rete di opere che diventa amicizia”, quel che abbiamo approfondito è soprattutto la natura delle nostre opere. Le nostre realtà associative infatti nascono non appena per realizzare attività, bensì vengono messe in piedi per accogliere persone in difficoltà che hanno bisogno di trovare dei punti di riferimenti che aiutino ad uscire dall’incertezza esistenziale che quotidianamente ci ritroviamo addosso.
In fondo, quel che ci ha mossi da Reggio Calabria, Palermo, Catania, Siracusa, Milazzo, Patti, Termini Imerese e Castellammare del Golfo, per incontrarci a Messina, è la certezza che l’amicizia e i rapporti vissuti all’interno della Confraternita rappresentano la concreta possibilità di vincere quella fastidiosa insicurezza esistenziale che ci ritroviamo addosso costantemente. La più grande evidenza emersa mercoledì è proprio questa: la nostra amicizia è la possibilità data a ognuno di noi per affrontare, con una possibilità di successo, quel che Pavese definì «il vivere che taglia le gambe».