Presentazione del libro “Con i piedi in guerra. Vite di uomini e donne che hanno raccontato l’orrore”

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Lunedì 18 dicembre, presso il Museo Civico in Strada Sagges a Bari, si è svolta la presentazione del libro “Con i piedi in guerra. Vite di uomini e donne che hanno raccontato l’orrore” della giornalista Antonella Ciervo. L’evento ha fatto parte della rassegna “Indomite”, un ciclo dedicato a dare voce a chi racconta con coraggio storie di orrore e speranza.

 

L’incontro, organizzato dall’APS Giraffa in collaborazione con l’associazione “Un Panda sulla Luna”, ha rappresentato un’occasione imperdibile per esplorare temi di grande attualità e intensità emotiva: la forza di reagire, il terrore della guerra e il sacrificio di chi opera nei territori occupati per testimoniare la disperazione di coloro che lottano per la sopravvivenza.

 

Protagonisti del pomeriggio sono stati la stessa autrice, Antonella Ciervo, e due ospiti d’eccezione: Maria Pia Vigilante, presidente dell’APS Giraffa, e Leonardo Zellino, inviato del TG1 RAI e figura centrale nel libro. La serata è stata introdotta proprio dalla presidente dell’APS Giraffa, che ha sottolineato l’importanza di raccontare il dramma dei conflitti attraverso le testimonianze di chi li vive in prima linea.

Durante l’evento, si è discusso delle esperienze di inviati, militari e studiosi che, come narrato nel libro, si trovano al fronte della cronaca, condividendo le proprie paure ed emozioni. Le parole dell’autrice hanno permesso di scoprire il lato umano e professionale di coloro che affrontano il dramma dei conflitti, non solo come cronisti ma come testimoni di vita.

 

Antonella Ciervo ha guidato i presenti attraverso un viaggio nelle vite di uomini e donne che combattono con la sola arma della parola. Attraverso i loro racconti, il pubblico ha potuto comprendere meglio come ogni conflitto porti con sé un carico insostenibile di tragedie umane, ragioni, torti, violenze e prevaricazioni, senza dimenticare gli immensi danni economici e culturali.

 

Un appuntamento che ha lasciato un segno profondo, invitando a riflettere sul ruolo cruciale dell’informazione e sull’importanza di non distogliere mai lo sguardo dalle zone più oscure della storia contemporanea.

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