Focus group inclusivo a sostegno delle donne con disabilità

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Sono state intense le emozioni vissute dalle donne venerdì scorso al I focus group organizzato dal Centro Antiviolenza Iris di Sapri, nell’ambito del Progetto S.A.R.A. -Sostegno Antiviolenza Rete Attiva, presso l’aula magna del Presidio Ospedaliero dell’Immacolata di Sapri, in collaborazione con il Capofila del Progetto S.A.R.A – l’Associazione Differenza Donna.

Le donne con disabilità che hanno aderito all’incontro finalizzato alla prevenzione sulla violenza di genere hanno iniziato un percorso di auto consapevolezza ed empowerment perché essere donne è già di per sé non facile in una società come la nostra, ed essere donna disabile lo è ancora di più.

Differenza Donna è da tempo impegnata sul terreno del contrasto alla violenza verso le donne con disabilità, avendo al suo interno una divisione specializzata e dedicata a questo tema attiva da oltre sei anni. Competenze specifiche e accoglienza specializzata sono fondamentali per rendere accessibili alle vittime i servizi a contrasto della violenza di genere.

Le donne con disabilità intellettiva/cognitiva sono più vulnerabili alla violenza fisica e sessuale. In molti casi vivono discriminazioni e anche vittimizzazioni secondarie da coloro che dovrebbero proteggerle, dai quali molto spesso non vengono credute. E accade frequentemente che le donne con disabilità dipendano da intermediari che non sono preparati a riconoscere la violenza, fino ad avere anche terribili casi nei quali sono essi stessi a esercitare la violenza, lasciando la donna senza una via d’uscita.

Da uno studio pilota compiuto da Differenza Donna, è emersa la mancanza di supporto specifico per donne con disabilità vittime di violenza di genere: la prima immediata conseguenza è la non conoscenza di questo fenomeno, che si rivela invece vastissimo. Dati che trovavano conferma dalle rilevazioni Istat del 2014 sulla violenza di genere in Italia e che definivano “…Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di subire stupri o tentati stupri è doppio (10% contro il 4,7%) delle donne senza problemi.”.

In questi anni Differenza Donna ha lavorato con progetti e iniziative di sensibilizzazione sulla percezione e sulla consapevolezza dei servizi sociali, spesso vittime di un comune pregiudizio rispetto alle donne con disabilità cognitiva, infatti più volte le donne con disabilità subiscono vittimizzazioni secondarie da parte dei servizi che non riescono a decodificare la richiesta di aiuto scambiando il vissuto riportato come fantasia della donna.

Ci si è dedicati poi alla sensibilizzazione di donne e ragazze con disabilità avendo riscontrato che molte di loro non sono a conoscenza dell’esistenza e delle funzioni dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio o che, in alcuni casi, non riescono a raggiungerli o a chiedere aiuto autonomamente.

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