Casa Iside: in Puglia la prima casa emergenza per donne vittime di violenza

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Si chiama Casa Iside ed è la prima casa per emergenza a indirizzo segreto per donne vittime di violenza sole e/o con figli/e. Da qualche giorno, in Puglia, è stato avviato questo progetto sperimentale, unico in tutto il territorio regionale, realizzato all’interno del progetto Re.Sa. Rete di Salvataggio, finanziato da Fondazione CON IL SUD.

A gestire Casa Iside sarà la cooperativa sociale “Solidarietà e Rinnovamento”, già autorizzata dal 2017 a gestire una casa rifugio di primo livello (C.R. Kibelé) e soggetto partner del progetto Re.Sa., di cui Sud Est Donne è soggetto capofila.

Con la casa per l’emergenza Iside si intende innovare e rafforzare il percorso di accoglienza abitativa rivolto alle donne vittime di violenza e ai loro figli/e minori ad alto rischio di incolumità, attraverso l’implementazione di un servizio ancora assente sul territorio regionale, che può rispondere ai bisogni particolari ma diffusamente presenti legati all’urgenza di garantire protezione e ricovero in tempi strettissimi.

La Casa Iside rappresenterà una soluzione abitativa temporanea (da 7 a 15 gg.) per le donne vittime di violenza, indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, orientamento sessuale, condizione legale, sociale, stato civile, credo politico e condizione economica. La casa favorirà la presa di consapevolezza delle donne delle esperienze violente patite in modo che possano portare avanti il loro percorso di fuoriuscita dalla violenza, attraverso la messa a punto di un adeguato percorso di protezione che può prevedere tra gli altri, l’inserimento in casa rifugio di primo livello.

La Casa Iside è una struttura autogestita che vedrà la presenza quotidiana delle operatrici in alcune fasce orarie della giornata con lo scopo di analizzare e affrontare insieme alla donna le esigenze individuali e collettive. Al suo interno opererà un’equipe di professioniste formate sui temi della violenza di genere che offriranno, oltre all’accoglienza, consulenze legali, psicologiche, educative e sociali.

La metodologia utilizzata e l’organizzazione prevista risponde ai requisiti di cui all’art. 80 del Regolamento Regionale n. 4/2007 e SS.MM.II. Sarà garantita dunque l’accoglienza in emergenza 7 giorni su 7 in modalità h 24, attraverso un numero telefonico dedicato, previa valutazione da parte di operatori sociali che entrano in contatto con la donna (SST, FF.OO., CAV) e opportuno colloquio conoscitivo con le operatrici del CAV di riferimento, che supporteranno la donna lungo tutto il percorso di fuoriuscita dalla violenza (dall’allontanamento in emergenza al percorso in autonomia).

 

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