L’esplorazione urbana organizzata da Addiopizzo per i bambini residenti alla Kalsa

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«Quando lo rifacciamo?», questa è la domanda entusiasta che i bambini e le bambine residenti nel quartiere Kalsa hanno posto alla fine dell’attività di esplorazione urbana e culturale organizzata dal nostro partner di progetto Addiopizzo. Una domanda che conferma l’importanza di coinvolgere attivamente i cittadini e le cittadine di tutte le età nella valorizzazione e cura della nostra città.

QuattroPuntoZero, infatti, non è una semplice Scuola di Arti e Mestieri, ma un progetto più ampio che crede nell’importanza di «educare alla bellezza» per stimolare la cittadinanza ad avere fiducia e investire nel proprio territorio. E lo fa grazie agli eventi collaterali realizzati dalle associazioni che da anni si occupano di inclusione sociale in quelle aree di Palermo che soffrono a causa dell’assenza delle Istituzioni.

“Educare alla bellezza” è proprio il titolo dell’iniziativa che la scorso settimana ha visto protagonisti i venti bambini del quartiere Kalsa, lo stesso nel quale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino giocavano quando erano piccoli e che oggi è oggetto di diverse attività di rigenerazione urbana.

Un’educazione che si svolge lontano dai banchi di scuola, troppo spesso disertati in alcuni rioni di Palermo, ma che acquista un valore simbolico fondamentale. Perché il tour su un bus panoramico alla scoperta dei luoghi più significativi della città «serve a cambiare prospettiva, a oltrepassare i confini di una piazza (quella della Magione) che – come commentano gli organizzatori – è gioia e orgoglio ma a volte può anche trasformarsi in un labirinto senza uscita per chi qui cresce e si trova a dover convivere con fenomeni di degrado e di illegalità diffusa».

Il Teatro Massimo, il Teatro Politeama, la Cattedrale, la Cala, Piazza XIII vittime, la chiesa di San Domenico e i mercati popolari sono solo alcuni dei monumenti e luoghi che i piccoli palermitani, nei panni di viaggiatori per un giorno, hanno potuto apprezzare e conoscere per la prima volta.

Non solo Palermo. Proprio come si fa con i veri turisti, il bus è arrivato anche nell’incantevole Monreale dove, dopo la visita al Duomo e al Chiostro, è giunto il momento del pranzo a sacco e di un po’ di relax tra parco giochi e giardino comunale. E poi nuovamente alla volta di un’altra scoperta: le Catacombe del Convento dei Cappuccini, dove i giovani esploratori hanno riscoperto le proprie paure.

«I ragazzi hanno mostrato interesse, ascoltato l’audioguida mentre erano in bus e ci hanno sommerso di domande» – racconta Noemi Di Franco, una delle operatrici che li ha accompagnati – «Sono tornati contenti, e sicuramente desiderano ripetere l’esperienza. Li avevamo preparati facendoli familiarizzare con i luoghi che avremmo visitato e già in quella occasione erano apparsi attenti e desiderosi di conoscere».

«Sono davvero contenta di come sia andata la giornata – continua – perché sono consapevole che per molti di loro è quasi impossibile accedere ai luoghi dell’arte e per questo mi ha emozionato ancora di più vedere tutta quella curiosità nei loro occhi».

Se lo scopo era quello di far tornare i bambini a casa con uno sguardo nuovo, l’obiettivo è stato raggiunto. Lo stupore e la meraviglia dinnanzi al bello e alla bellezza, per una volta reso accessibile anche a chi non lo può vivere giornalmente, ha innescato la voglia di ripercorrere un sentiero che in futuro darà i suoi frutti.

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