Terra Aut ed “Il fresco profumo della libertà”: SPI Cgil: «Modelli di antimafia sociale per la Puglia»

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«In dieci anni, grazie ai campi di formazione e lavoro promossi da SPI, Libera e Arci, centinaia di giovani studenti volontari sono giunti da tutta Italia per lavorare nei terreni di Cerignola confiscati alla mafia. “Terra Aut”, un lembo di territorio che la cooperativa sociale Altereco è riuscita a trasformare in un esempio di riscatto, a Cerignola rappresenta oltre un decennio di attività sociali, educative, di formazione-lavoro e inclusione. Da questa esperienza, sta per nascere una vera e propria masseria sociale con un B&B e una bottega sociale. Il progetto, ricordando un celebre discorso del giudice Paolo Borsellino, si chiama “Il fresco profumo della libertà”, sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019». Dora Giannatempo, responsabile formazione e tra i fondatori della cooperativa sociale “Altereco” di Cerignola, ha raccontato le esperienze messe in campo in questi anni per trasformare un bene confiscato alla mafia in un luogo di legalità, di sviluppo, di lavoro regolare, di antimafia sociale. E lo ha fatto davanti ad una platea importante, in un’occasione particolare, nell’ambio dell’incontro “Legalità, diritti e terre liberate” organizzato al Cinema Teatro Roma di Cerignola dal Sindacato Pensionati della Cgil come primo focus regionale sulle realtà che in Puglia costruiscono modelli di sviluppo a partire dal riutilizzo sociale, etico e produttivo dei terreni confiscati alla criminalità.

All’incontro hanno partecipato, fra gli altri, Ivan Pedretti, segretario generale dello SPI Cgil nazionale; Rosa Barone, assessora al Welfare della Regione Puglia, Adriana Sabato, Commissario straordinario del Comune di Cerignola. E’ davanti a loro e alla platea presente che Dora Giannatempo ha condiviso il sogno di agricoltura sociale e di inserimento lavorativo che Altereco porta avanti a “Terra Aut”, in contrada Scarafone, per favorire una piena inclusione socio-occupazionale delle persone che vengono da situazioni di disagio: migranti tolti dalle maglie del caporalato, persone che vengono dal circuito della giustizia riparativa, ex-detenuti. Perché – come ripetono sempre gli operatori della cooperativa – attraverso questo tipo di intervento loro si prendono cura della terra e delle persone più fragili. «In Puglia, il 42% dei terreni confiscati alla mafia non è stato ancora assegnato – ha ricordato Gianni Forte, segretario generale SPI Cgil Puglia – ed è necessario che a questo ritardo si ponga rimedio al più presto, per costruire nuovi percorsi di riscatto come quello realizzato qui a Cerignola».

Del resto, lo SPI Cgil è tra i partner che sostengono il progetto “Il fresco profumo della libertà” e che in questi anni ha contribuito a valorizzare le attività formative che si sono sviluppate sul bene di “Terra Aut”. «Laboratori sociali come quello che abbiamo contribuito a costruire a Cerignola, sostenendo l’esperienza di Altereco – ha aggiunto il segretario provinciale dello SPI Cgil Foggia, Alfonso Ciampolillo – servono ad andare oltre la rassegnazione, partendo proprio da questa terra, per restituire ad essa il coraggio e la prospettiva concreta per costruire il futuro».

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