L’esperienza di Silvio che nel “fresco profumo della libertà” sta ritrovando la normalità
di cooperativasocialealtereco
«Mi trovo bene. Sto vivendo una bella esperienza che mi aiuta a rientrare nella società, perché ho avuto problemi in passato per dei vecchi reati che ho commesso. Sta cambiando la mia vita, perché non frequento più gli ambienti che frequentavo prima, non commetto più i reati che facevo prima e mi sto reintegrando nella vita normale». Silvio De Bellis da luglio scorso ha iniziato a lavorare su “Terra Aut” attraverso il progetto “Liberiamo la Speranza”, promosso dalla Caritas Diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano che ha assegnato cinque borse lavoro a persone provenienti dal circuito penale grazie al coinvolgimento dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Foggia. Tra quanti ne hanno beneficiato, anche Silvio che ad inizio gennaio, con la fine della borsa lavoro e d’intesa con l’UEPE, ha rinnovato il contratto di lavoro con la cooperativa sociale Altereco che gestisce il bene confiscato alla mafia. Per questo, oggi Silvio è impegnato a lavorare sui terreni: dal prendersene cura alla raccolta dei prodotti. Merito anche del progetto “Il fresco profumo della libertà” – sostenuto da Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara, nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019 – che ha l’obiettivo di potenziare le attività di agricoltura sociale e di inserimento lavorativo su “Terra Aut”, il terreno di 8 ettari confiscato alla criminalità organizzata in Contrada Scarafone, vicino Cerignola che grazie alla legge 109/96 sul riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie, è stato restituito alla comunità.
L’iniziativa sta dimostrando che è possibile trasformare un luogo simbolo del potere criminale in avamposto di legalità, di economica sostenibile, di lavoro regolare, di sviluppo, di antimafia sociale. Nei percorsi di inserimento lavorativo attivati da Altereco sono coinvolte persone che provengono dal circuito della giustizia riparativa, migranti sottratti al caporalato e allo sfruttamento, o chi vive in condizioni di disagio. Per Silvio, l’esperienza che lo vede protagonisti da diversi mesi si sta rilevando una «bella occasione e mi auguro di continuare a lavorare e di tornare ad una vita normale grazie al lavoro e all’opportunità he mi ha dato questo progetto». Per quanto riguarda “Il fresco profumo della libertà”, quindi, il progetto prevede la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, tra cui l’allestimento di un B&B, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di persone in condizione di svantaggio. Storie come quella di Silvio raccontano la necessità e l’importanza di favorire processi di accoglienza e di integrazione sociale dei detenuti, nonché lo sviluppo di un nuovo paradigma di giustizia, più attento all’uomo e al suo sviluppo integrale attraverso un percorso inclusivo e partecipativo immaginando e coltivando l’idea dell’agricoltura riparativa delle persone e della terra.
Il progetto “Il fresco profumo della libertà” promosso dalla cooperativa sociale Altereco coinvolge diversi partner pubblici e privati: Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, Associazione Volontari Emmanuel, Comune di Cerignola, Al di là dei sogni Cooperativa sociale onlus, UN SORRISO PER TUTTI Società Cooperativa Sociale ONLUS, Associazione Terra!Onlus, Cooperativa sociale L’Abbraccio, Oltre Rete di imprese, Sindacato pensionati italiani CGIL, Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Foggia.
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