“Terra Aut”, l’importanza dell’agricoltura riparativa per le persone e per la terra
di cooperativasocialealtereco
Le prime luci dell’alba, la nebbia, quattro risate prima di cominciare il lavoro. Partecipazione e condivisione di un momento, di un sogno, di un percorso. E la consapevolezza che quel sogno che coniuga agricoltura sociale ed inclusione lavorativa, prende sempre più forma e si incammina verso binari inesplorati, verso nuovi concetti di pensieri ed azioni, come quello dell’agricoltura riparativa che diventa ancora più forte anche grazie al progetto “Il fresco profumo della libertà” sostenuto da Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara, nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019. «Dopo tanti anni, tanti volti e tante storie che hanno attraversato la cooperativa sociale Altereco nasce l’esigenza di sviluppare nuovi percorsi e nuove idee: da progetti di agricoltura sociale con la giustizia riparativa nasce “l’agricoltura riparativa”, che permette di recuperare il tempo perduto curando la terra, curando noi stessi». Vincenzo Pugliese, presidente di Altereco, prova a fermare il concetto che agita lui ed i suoi compagni di strada. Un concetto che lentamente ha iniziato a scuotere le coscienze da quando è iniziata la gestione di “Terra Aut”, il bene confiscato alla mafia situato in Contrada Scarafone, vicino Cerignola, che attraverso progetti di agricoltura sociale e di inserimento lavorativo sta dimostrando che è possibile trasformare un luogo simbolo del potere criminale in avamposto di legalità, di economica sostenibile, di lavoro regolare, di sviluppo, di antimafia sociale.
«Il nostro intervento si sviluppa con l’agricoltura sociale che insieme alla giustizia riparativa mette in moto dei processi che generano un cambiamento delle persone coinvolte, ma anche dei prodotti agricoli realizzati su questi terreni sottratti alla mafia – spiega Pugliese – . In questo momento particolare, in cui nelle nostre attività accogliamo un buon numero di persone provenienti dal circuito della giustizia riparativa, questo concetto di agricoltura riparativa si nota ancora di più, è ancora più concreto. E’ un concetto che davvero prende forma. L’agricoltura diventa riparativa per le persone che magari nella loro vita hanno commesso degli errori, ma diventa riparativa anche per sé stessa, perché l’agricoltura biologica aiuta a curare la terra troppo spesso maltrattata, a contrastare lavoro nero, a proporre soluzioni alternative alla schiavitù dei braccianti migranti».
In questo percorso di agricoltura riparativa si fa sempre più spazio il progetto “Il fresco profumo della libertà”, che prevede la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, tra cui l’allestimento di un B&B, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di persone in condizione di svantaggio. Ecco i partner pubblici e privati: Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, Associazione Volontari Emmanuel, Comune di Cerignola, Al di là dei sogni Cooperativa sociale onlus, UN SORRISO PER TUTTI Società Cooperativa Sociale ONLUS, Associazione Terra!Onlus, Cooperativa sociale L’Abbraccio, Oltre Rete di imprese, Sindacato pensionati italiani CGIL, Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Foggia.
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