Pollino Future: tecnologia e comunicazione per l’ambiente

di

Da Flickr.com, Monte Pollino, foto di francyag, Licenza Creative Commons (CC BY-NC 2.0)

La bellissima macchia verde del Parco Nazionale del Pollino, con i suoi alberi e le montagne da esplorare, si estende a cavallo tra due regioni, la Basilicata e la Calabria, copre un territorio di 192.565 ettari e interessa ben 56 comuni, classificandosi come il Parco Nazionale più grande d’Italia.

Ogni anno sono migliaia i visitatori del parco, che possono godere degli spettacoli che la natura offre, differenti per ogni stagione, come diversi sono i colori del parco: dal verde della primavera e dell’estate, al rosso dell’autunno, fino al candore degli alberi imbiancati dalla neve in inverno.

Sempre di più, però, la vasta area del Parco del Pollino è tormentata dagli incendi boschivi, fuochi che distruggono alberi e cespugli, ma anche strutture e infrastrutture presenti sul territorio, terreni coltivati e pascoli limitrofi, creando innumerevoli danni alla natura e all’uomo. Purtroppo la maggior parte di questi incendi non hanno cause naturali, ma sono dovuti all’imprudenza e all’irresponsabilità dell’uomo, quando non addirittura al dolo, che spesso viola norme e comportamenti. Un fiammifero, una sigaretta ancora accesa lanciata lungo un sentiero, può trasformarsi in fuoco indomabile e pericoloso.

Il progetto Pollino Future, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e voluto fortemente dalla Pubblica Assistenza Protezione Civile Valle del Sinni, in collaborazione con una rete creata tra ODV, non solo di protezione civile, il Parco Nazionale del Pollino, l’Università di Calabria, L’Istituto di Ricerca Cnr Imaa di Tito Scalo (PZ) e partner privati, vuole sviluppare metodologie innovative e nuove tecnologie attraverso le quali si andrà a ridurre drasticamente il rischio di incendi su tutto il territorio del Parco Nazionale del Pollino. Ma la tecnologia, per quanto importante, da sola non basta a risolvere problemi così diffusi. E’ necessaria, parallelamente all’uso di strumenti dedicati, una diffusa sensibilizzazione del territorio e delle comunità.

Quello che serve è orientare, attraverso percorsi virtuosi di partecipazione attiva al problema, ad una consapevolezza dell’importanza del rispetto verso i beni ambientali, per arrivare, con il tempo, ad un cambiamento e ad un miglioramento rispetto alla situazione attuale.

Da chi partire, in queste azioni di sensibilizzazione, se non dagli alunni delle scuole del territorio. I giovani, che erediteranno le ricchezze di questa terra, ma solo a patto di rispettarle e amarle. Insegnare ai ragazzi, attraverso interventi di educazione ambientale, le “buone pratiche”. Diffonderle poi a macchia d’olio: agli operatori economici che vivono il territorio del parco, alle associazioni di volontariato e all’intera popolazione residente. Tutti insieme, protagonisti di una propaganda ambientale di rispetto del Parco e dell’ambiente.

Un progetto complesso “Pollino Future”, con l’ambizione di chi guarda al futuro con la consapevolezza che quel “verde” è un dono per tutte le generazioni e va per questo difeso e tutelato.

Argomenti

Ti potrebbe interessare

“Pollino Future”: i dati della Campagna AIB 2019 nel Parco Nazionale del Pollino

di

Il 1° aprile 2019 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le Raccomandazioni operative stabilite dal Dipartimento di Protezione Civile, in vista della...

Pollino Future: installata una centralina di monitoraggio nel versante Sud del comune di Latronico

di

Il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente dell’UniCal, guidato dal Prof. Alfonso Senatore, è uno dei partner scientifici del progetto Pollino Future, realizzato con...

Pollino Future: dove eravamo rimasti…

di

Questi lunghi mesi di lock-down, che ci hanno tenuto lontano dalle nostre attività quotidiane, non hanno distolto la nostra attenzione dalle tematiche...