Formazione sulla salute di prossimità: via al primo modulo per gli operatori calabresi

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È iniziato il 6 settembre scorso a Catanzaro il primo appuntamento del corso di alta formazione La salute di prossimità. Sfide e prospettive organizzato in collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, partner nel progetto Paradigma CarePlus.
Il primo modulo si è svolto in presenza presso il MUSMI all’interno del Parco della Biodiversità di Catanzaro. I formatori erano: Elena Vivaldi, Enrico Verdolini della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa e Alessandro Candido dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca che si è collegato online.
Ha introdotto la giornata Giancarlo Rafele, presidente della Kyosei, ente capofila del progetto, che ha spiegato come la formazione sia necessaria per cambiare approccio al tema dell’integrazione socio-sanitaria in Calabria
Partendo dalla formazione di chi lavora sui territori a stretto contatto con le persone. Specie nelle aree interne dove la limitata accessibilità alle strutture sanitarie, la carenza di personale medico e le difficoltà nei collegamenti con i centri urbani non consentono di offrire cure adeguate e tempestive
Ha continuato Elena Vivaldi, coordinatrice del corso, che riprendendo il concetto di Rafele sottolinea come

il corso ha l’obiettivo di formare gli operatori sociosanitari del territorio e con loro analizzare quelle che sono le potenzialità che in questa fase anche caratterizzata dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si pongono crediamo che la formazione sia uno degli elementi fondamentali capire conoscere il quadro teorico analizzare le prassi e far capire quello che può in qualche modo l’approccio che può esserefunzionale a una più efficace presa in carico della persona anche nelle aree interne

 

 

I temi del primo modulo di formazione sulla salute di prossimità

I temi del primo modulo del corso di formazione sulla salute di prossimità sono stati l’evoluzione del sistema di welfare. Partendo dal quadro costituzionale e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per poi discutere della programmazione delle politiche sociali e sociosanitarie, con particolare attenzione all’integrazione dei servizi. Convinti che solo un’interazione efficace tra servizi sociali e sanitari può ottimizzare le risorse e migliorare significativamente la qualità della vita dei cittadini calabresi.

 

Un altro tema importante del modulo è stato quello affrontato da Enrico Verdolini che ha concentrato il suo intervento sul tema del riparto di competenze fra Stato e regioni in materia di servizi sociali e sanitari.

 

Da questo punto di vista cercherò di fare una comparazione fra quella che è l’esperienza della Regione Calabria e quelle che sono le esperienze delle altre regioni in particolar modo della Toscana dell’Emilia e della Lombardia. E in questa dinamica complessiva si inseriscono una serie di elementi di novità come possono essere ad esempio le nuove progettualità dettate dal PNRR e la prospettiva dell’autonomia differenziata.

 

Un’analisi che ha consentito agli operatori calabresi l’opportunità di apprendere dalle migliori pratiche e di considerare soluzioni innovative per affrontare le criticità locali.

 

 

In questo senso la condivisione di esperienze e strategie da parte di realtà più consolidate è stata da stimolo per una riflessione sistematica e rapida delle risposte ai bisogni della comunità.

 

 

 

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