La cultura che trasforma i luoghi

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Con uno slogan si potrebbe dire “la cultura che trasforma i luoghi” ed è a partire dalle biblioteche della rete creata da Open Library – Poli educativi alla lettura che si punta a positivamente trasformare il nostro territorio. E se biblioteche diventano protagoniste, il primo obiettivo – non facilissimo – coincide proprio col prendere coscienza del proprio protagonismo: nei nostri paesi sono spesso antichi edifici che una volta hanno ospitato conventi e da tempo sono la casa della conoscenza. Proprio per questo, perché quelle collezioni di libri rimandano alla storia culturale della nostra Sicilia, le Biblioteche sono il luogo ideale per accogliere, motivare e accompagnare la crescita culturale del territorio.

Biblioteca Corleone
Biblioteca Corleone

Ieri Open Library – Poli Educativi alla Lettura ha fatto animazione territoriale con Serafina Moncada e Ilaria Cascino nelle biblioteche partner di Corleone e Piana degli Albanesi: sono biblioteche storicamente radicate e ben vive, sono organizzate a scaffale aperto per consentire agli utenti di esplorare il patrimonio librario, ci sono sezioni speciali e una ricca collezione di libri dedicate a ragazzi e giovani adulti. L’incontro a Piana degli Albanesi ha visto la partecipazione anche del personale comandato a gestire la biblioteca di Santa Cristina Gela, che necessita di particolare attenzione per renderla pienamente operativa.

Biblioteca Corleone
Biblioteca Corleone

Il primo obiettivo delle biblioteche partner è l’organizzazione di un evento per la vicina scadenza del 20 novembre, data di apertura del Festival Illustramente: quest’anno il Festival è dedicato a Giufà, personaggio sciocco-furbo che collega le sponde del Mediterraneo con le sue numerose variabili. Il punto di partenza è la lettura ad alta voce delle storie raccolte da Giuseppe Pitrè nelle sue Fiabe siciliane: è un punto di partenza, da cui si possono sviluppare messe in scena e disegni.

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Biblioteca Piana degli Albanesi

La forza della lettura ad alta voce attrae e coinvolge, apre gli orizzonti, lascia vedere un nuovo modo di avvicinarsi ai libri, crea una nuova comunità che parte dal libro e diventa cittadinanza attiva. A Piana e Santa Cristina le lingue in cui leggere le storie di Pitrè sono addirittura tre: l’italiano, il siciliano e la lingua arbëreshe gelosamente conservata e protetta, ottenendo un mosaico linguistico del tutto originale.


Biblioteca Piana degli Albanesi

E non è finita qui: le altre biblioteche partner riceveranno presto le visite-input di Serafina e Ilaria!

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Biblioteca Piana degli Albanesi

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