Self identity portraits @Officine Gomitoli
Durante l’incontro i ragazzi hanno avuto l’occasione di aver come ospite Husne Cigdam, direttamente dal museo di Istanbul.
Dopo aver raccontato la sua storia e tutte le esperienze lavorative già affrontate, nonostante la sua giovane età, Husne si è seduta a terra con i ragazzi per disegnare insieme a loro…
Così, i ragazzi hanno potuto avere con lei un confronto più diretto e sono stati incitati e motivati a fare di più…
Dopo questo primo momento, si è passati all’idea di “self identity”…
Così Fabio ha spiegato ai ragazzi cosa vuol dire rappresentare sè stessi, spiegando nozioni e mostrando immagini.
Nel passaggio fase pratica, i ragazzi hanno poi cominciato a disegnare ritratti sui diari del laboratorio, il sistema era quello di farli disegnare a coppia, uno di fronte l’altro ed a turno ritraendosi a turno.
La parte divertente ed anche pedagogica di ciò è stato il fatto che ognuno disegnava il compagno due volte, in due modi diversi: la prima volta ad occhi chiusi, la seconda ad occhi aperti.
Lo scopo è stato quello di rendere il gruppo più coeso, di coinvolgerlo attivamente, e di far si che dal divertimento si potesse arrivare a quello che i/le ragazzi/e percepiscono dell’altro. Questa cosa è stata interessante perché chi disegnava poteva manifestarsi al massimo e chi veniva ritratto aveva l’occasione di prendere coscienza di come appare agli occhi degli altri.