AUTONOMIA: LA VIA VIRTUOSA DEL PROGETTO NORD SUD ASSIEME AL SUD

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AUTONOMIA: LA VIA VIRTUOSA DEL PROGETTO NORD SUD ASSIEME AL SUD

Cresce la realtà nata ad Alcano dalla iniziativa della Cooperativa Sociale Giotto.
In un momento in cui si parla molto di autonomia, ci sono esempi concreti che fanno crescere assieme il Nord e il Sud d’Italia. Iniziative che vanno al di là delle parole e passano invece attraverso fatti che realizzano posti di lavoro, inclusione sociale, crescita nei diversi territoriali ed anche un dialogo costruttivo e formativo per tutti. 
Grazie alle attività di Fondazione con il Sud è nata ad Alcamo una nuova struttura che è la sede siciliana della Cooperativa Sociale Giotto di Padova , diventata il punto di svolta per decine di persone, anche in disagio sociale o detenute, che oggi lavorano stabilmente in una attività che ha anche contenuti altamente qualificanti nell’ambito della gestione per via telematica di diverse procedure obbligatorie per le aziende. 
“Fondazione con il Sud – racconta il presidente Stefano Consiglio – è nata nel 2006 dall’intuizione del dott. Raguzzetti, per compensare il grande squilibrio nella dotazione finanziaria e nella capacità di progettazione tra associazioni di origine bancaria del nord e quelle del sud”. Nasce infatti dall’iniziativa dell’ACRI, l’associazione delle fondazioni di origine bancaria italiana, ed il Forum del Terzo Settore, con il sostegno di molte altre Fondazioni. “L’ approccio – spiega Consiglio – è collaborativo, attraverso il sostegno ad interventi in aree particolarmente degradate o difficili dove c’è magari anche la compresenza di criminalità e dove una azione non ha solo il semplice significato di un intervento localizzato ma è molto di più. Li chiamiamo “Interventi Esemplari”, che portano la Fondazione a stare al fianco di chi prova concretamente a migliorare le cose. Progetti che poi durano nel tempo e ci aiutano a proporre una narrazione diversa del mezzogiorno”. Come questo progetto che abbiamo realizzato ad Alcamo – continua il Presidente della Fondazione con il SUD – e che ci consente di favorire l’inclusione lavorativa di tante persone attraverso una collaborazione tra soggetti del terzo settore del nord, soggetti del terzo settore del Sud e amministrazioni pubbliche. Ce ne sono tante anche al sud che collaborano con le associazioni per portare miglioramenti sociali: E se lo facciamo insieme nord e sud, le probabilità di migliorare l’Italia sono sicuramente più elevate. 
La Cooperativa Giotto di Padova nell’ambito del progetto Nord Sud Assieme al Sud, finanziato dalla Fondazione con il Sud, ha aperto la sua sede ad Alcamo, dove è nato un call center di servizi che produce lavoro e competenze per molte persone, anche svantaggiate. La sede di Alcamo di Giotto è infatti un call center di servizi, per la gestione della firma digitale, e delle consulenze per le pratiche che si fanno per via telematica per privati ed aziende. E’ quindi un lavoro molto formativo che richiede un continuo scambio di competenze tra la sede di Padova e quella di Alcamo. Sono frequenti infatti i trasferimenti in entrambi i sensi dalle due sedi per la formazione e l’aggiornamento del personale. In questo modo si è rinforzata anche l’amicizia tra i diversi territori. Ma sono anche nate nuove famiglie. 
“La prima cosa che ha portato questo nuovo progetto a me e ai miei collaboratori – dice Nicola Boscoletto, past president di Giotto – è il fatto che siamo tornati giovani, come quando nel 1986 abbiamo fondato la Cooperativa. Perché in questo centro di Alcamo, che nasce grazie alla collaborazione con altre realtà sociali del territorio come Cooperativa Rossa Sera e Associazione Servizio e Promozione Umana, abbiamo trovato tanti giovani che hanno voglia di mettersi in gioco e trovare un lavoro che gli permetta di costruire una famiglia e di rimanere nel loro territorio, che è la stessa che motivazione che avevamo anche noi quando abbiamo fondato la cooperativa Giotto a Padova. E proprio grazie al sostegno del territorio -in primis della Fondazione con il Sud che ha creduto fin dall’inizio in questa iniziativa- abbiamo già coinvolto nella formazione oltre 50 persone di cui 12 svantaggiate, metà in stato di detenzione, l’altra metà in condizioni di disagio sociale: ad oggi una quarantina di loro hanno trovato un lavoro all’interno della nostra struttura, altri hanno iniziato da qui a dare una svolta alla loro vita. Mi hanno colpito due episodi in particolare – racconta Nicola Boscoletto: “I primi ragazzi che abbiamo assunto non ci credevano veramente, ci chiedevano se la busta paga era vera, se le ferie erano pagate o se c’era davvero la tredicesima. Non credevano in una formula con tutti i crismi del lavoro vero. Ed ancora, una ragazza che era rimasta incinta poco dopo essere stata assunta, è venuta con le lacrime, sicura che sarebbe stata licenziata. Noi in realtà all’interno della Cooperativa abbiamo forme di welfare che al contrario supportano matrimoni e nuovi nati. Quindi per noi si può ben capire che questo progetto è stato rigenerante. “La differenza – continua Boscoletto – lo fa lo scopo. Se lo scopo sono solo gli interessi economici o se è invece costruire qualcosa per i nostri figli e nipoti, che possano trovare un mondo migliore. Se questo è lo scopo – conclude – questi sono semi che germoglieranno sicuramente e daranno molto frutto”. 

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