METTIAMOCI IN GIOCO IN TUNISIA CON LO SPETTACOLO D’INCLUSIONE SOCIALE “HELMA- SOGNO”, CHE INCANTA ANCHE L’AMBASCIATORE D’ITALIA FABRIZIO SAGGIO
di mettiamociingioco
“Mettiamoci in Gioco” è tornata in Tunisia, per il secondo anno consecutivo con un nuovo spettacolo dal titolo “Helma”, un’opera teatrale di grande impatto emotivo che ha incantato il pubblico del “Centro culturale Chebika” a Kairouan e del teatro nazionale “Le 4ème Art” di Tunisi, dov’era presente anche l’ambasciatore d’Italia, Fabrizio Saggio che ha molto apprezzato la performance degli attori e soprattutto il suo importante messaggio di inclusione sociale.
Lo spettacolo ha segnato la conclusione del progetto di cooperazione internazionale “Je repars de toi (Ricomincio da te), avviato oltre tre anni fa dall’ong catanese CO.P.E. (ETS Cooperazione Paesi Emergenti) e co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, con l’obiettivo di promuovere i diritti e la piena integrazione sociale, economica e culturale delle persone con disabilità in Tunisia, attraverso una forte collaborazione con le istituzioni e la società civile.
Mettiamoci in Gioco – da anni impegnata a supportare l’inclusione e la valorizzazione di persone con disabilità e fragilità – è l’unica associazione partner italiana del progetto e ha partecipato attivamente al programma con una serie di attività formative, tra queste danza terapia, sport e teatro.
“Siamo grati a CO.PE. per averci coinvolto in questo importante progetto di cooperazione internazionale – dichiara Giorgia Colombrita, presidente di Mettiamoci in Gioco – è un importante riconoscimento al nostro impegno e ha consentito ai nostri ragazzi di vivere una bellissima esperienza in Tunisia che sicuramente porteranno nel cuore”.
La pratica teatrale è stata molto importante nello sviluppo del programma, incentrata principalmente su linguaggi universali come il gesto, l’espressività, i movimenti di danza, che hanno consentito di esprimere potenzialità e talento, al di là di limiti fisici e culturali. “Helma”, parola araba che significa sogno, è un’opera originale ideata e diretta da Smeralda Capizzi, frutto di un intenso anno di lavoro tra Italia e Tunisia. Tre diverse performance, contenute in un unico spettacolo, per indagare stati d’animo e sentimenti come il desiderio, l’attesa e la memoria, splendidamente interpretati dagli “originali talenti” in rappresentanza di Mettiamoci in Gioco, Rosanna Platania, Daniela Teriaca, Cristina Lo Giudice, Marco Bumbica, Rosario Scavo, Alessandro Samperi, Sebastiano Di Caro, Omar Mejri, Giulia Massara (Giulia , non ha potuto condividere l’esperienza a causa di un incidente domestico prima della partenza) e i ragazzi tunisini seguiti dalle associazioni partner AGIM ASDA, UTEIM e CIDS che si occupano disabilità e fragilità sociale in Tunisia.
“Abbiamo visto in scena più di 40 ragazzi e ragazze – spiega la regista Smeralda Capizzi, che è anche attrice e autrice, con anni di esperienza nel teatro sociale – che con entusiasmo e generosità hanno costruito questo sogno collettivo. Abbiamo visto la loro poesia e anche la loro ironia, ciascuno ha trovato uno spazio di espressione personale e autentico. Attraverso l’esperienza teatrale in tutte le sue fasi, dalla creazione alla messa in scena, abbiamo sperimentato un esempio di comunità coesa e inclusiva, in cui la disabilità non è patologia, ma componente di un ecosistema che si muove armonioso. Ringrazio il team che mi ha affiancato – dice concludendo – e Camila Chiozza, direttrice delle luci, che ha donato poesia a ogni scena. Questo nel rispetto del pubblico e soprattutto dello splendido lavoro creativo, realizzato da questi ragazzi per manifestare il loro bisogno e il loro diritto di una vita piena e degna”.
“Il progetto “Ricomincio da te” – evidenzia il direttore di CO.PE, Manuele Manente – ha puntato a rafforzare i diritti delle persone con bisogni specifici sia a livello individuale sia collettivo, attraverso la cosiddetta “riabilitazione su base comunitaria”, in quanto tutta la società è chiamata a intervenire per una reale inclusione e partecipazione alla vita sociale, culturale e lavorativa delle persone con diverse fragilità. Occorre sconfiggere gli stereotipi che ancora oggi – continua – creano barriere e impediscono a queste persone di studiare, lavorare e partecipare alla vita sociale pienamente integrati. “Helma”, lo spettacolo presentato in questi giorni in Tunisia è un esempio straordinario di come gli individui, a prescindere dalle loro difficoltà e fragilità, possano interagire ed esprimersi con pari dignità, in un contesto comune”.
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