IN TUNISIA LA COMPAGNIA DEGLI ORIGINALI TALENTI CON UNO SPETTACOLO TEATRALE PER PROMUOVERE L’INCLUSIONE

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Dopo mesi di lunga preparazione e trepidante attesa la Compagnia degli Originali Talenti di Mettiamoci in Gioco, è approdata in Tunisia per presentare lo spettacolo dal titolo “Respiro”. Il pubblico ha accolto con entusiasmo, emozione e grande partecipazione questa performance teatrale in cui s’intersecano gestualità, danza e movimenti accennati al ritmo, ora lento ora incalzante, della musica che raccontano con struggente intensità l’alternarsi degli stati d’animo; dalla gioia alla tristezza, per poi passare all’euforia e alla festa. Non ci sono parole ma espressioni del volto e del corpo che comunicano con un linguaggio universale che supera limiti e barriere e raggiunge tutti.

Lo spettacolo rientra nelle attività di un importante progetto di sviluppo sociale “Ricomincio da Te” avviato dall’ong CO.P.E. (ETS Cooperazione Paesi Emergenti) nel 2019 – si concluderà nel 2023 – incentrato sulla promozione dei diritti e sull’inclusione sociale e culturale delle persone con disabilità in Tunisia, Paese in cui l’ong opera dal 1994 con progetti che valorizzano le risorse umane locali, per un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile. Il programma, che è stato co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha come partner italiana “Mettiamoci in Gioco” e in Tunisia tre associazione che si occupano di persone con disabilità. “In questi due anni – spiega Manuele Manente, direttore di Co.P.E. – abbiamo lavorato moltissimo sul territorio tunisino, a livello sociale e istituzionale per dare attuazione concreta a questo progetto, con dibattiti, incontri e soprattutto con la formazione, teatro sociale, danza e sport. Il messaggio che vogliamo far passare – aggiunge – è che se le persone fragili sono ben formate e in grado di fare teatro o danza, possono dare il loro prezioso contributo in qualsiasi ambito della vita sociale, nella scuola, nel lavoro. Nessuno deve essere lasciato indietro. La reale integrazione delle persone con disabilità nel tessuto sociale, passa dalle istituzioni e dalla società civile, occorre cambiare mentalità, verso una prospettiva più inclusiva”.

Il teatro come strumento formidabile per consentire a chiunque di esprimersi, condividere o semplicemente di essere, oltre ogni limite. Un obiettivo sicuramente raggiunto considerato l’accoglienza e il gradimento dello spettacolo che è stato ospitato nel grande teatro del centro culturale di Chebika a Kairouan, nell’ambito di una manifestazione organizzata dall’Agenzia Locale per la Democrazia tunisina, partner istituzionale del progetto, fortemente impegnata per la promozione dei diritti. Nel corso dell’evento si sono esibiti anche i ragazzi delle associazioni partner Utaim, che segue persone con disabilità intellettive, ASDA per i ragazzi non udenti e AGIM per le persone con disabilità motorie.

L’altra replica dello spettacolo, anche in questo caso ad altissimo tasso di emozioni, si è tenuta all’interno della sala – teatro del centro internazionale di studio e ricerca “Basma”, nel territorio di Ben Arous. Una struttura all’avanguardia per la formazione di giovani con disabilità. Presenti anche i ragazzi dell’associazione tunisina Utaim, che con delle brevi e intense performance hanno toccato tematiche di grande impatto sociale. Particolarmente suggestivo il momento in cui tutti i protagonisti, italiani e tunisini hanno condiviso il palco, trascinando anche il pubblico numeroso in un gioioso ballo al ritmo della musica suonata dalla band, composta da persone non vedenti, dell’associazione tunisina Ibsar. Tra i presenti anche autorità civili e religiose che hanno mostrato grande apprezzamento per l’iniziativa come esempio mirabile d’arte e integrazione.

“Abbiamo vissuto straordinari momenti di partecipazione e condivisione – afferma Manente – una pagina importante tra il nostro Paese e la Tunisia, che lavorano con impegno all’inclusione di questi giovani, che mostrano la volontà di essere parte integrante della comunità. Sta a noi creare opportunità concrete per renderli parte attiva della società”.

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