“Noi tutti incluso” il racconto di vite speciali
Sant’Agata Li Battiati (Catania) 22 dicembre 2017
Un pomeriggio ricco di emozioni nella Casa degli Originali Talenti, sede dell’organizzazione di volontariato Mettiamoci in Gioco e del Coordinamento Mettiamoci in Rete, durante la presentazione di un libro veramente speciale: “Noi tutti incluso”.
Una raccolta di testimonianze di vita a contatto con la disabilità, attraverso un congiunto o vissute in prima persona, che tra amarezza e difficoltà offre soprattutto un messaggio di grande positività e ricchezza di sentimenti.
Dieci storie attraverso le quali gli autori mettono a nudo le loro fragilità, il loro iniziale disorientamento nel dover affrontare un cammino difficile e tortuoso costellato da peripezie burocratiche, insensibilità e superficialità. A cospetto di un tessuto sociale dove conta soprattutto la prestazione, l’efficienza, l’immagine piuttosto che l’essenza. Ciononostante ciascun racconto è un inno alla vita, una dimostrazione di forza, coraggio e sopra ogni cosa di amore che supera ogni genere di ostacolo e barriera.
Lorenzo, nove anni, non può parlare, camminare, mangiare, bere e giocare. Ma caparbiamente afferma la sua presenza attraverso dei sospiri, ora brevi e concitati ora lunghi e densi di significati. A Rossana ed Alessandro, suoi genitori, ha cancellato quel mal di vivere, quell’insoddisfazione perenne che si prova quando si ha tutto, restituendo loro, con la sua presenza seppur difficile e complicata, il vero senso della vita.
Angela racconta la sua esperienza di sorella di un ragazzo con disabilità. “Per un familiare – scrive – il significato vero di parole come accessibilità, integrazione, significa vivere aiutando il proprio caro senza doversi annientare. Ma occorre ancora fare molta strada per abbattere le barriere, soprattutto quelle mentali per giungere a parlare di vera inclusione”.
C’è anche la riflessione, a tratti amara di Mario, che la condizione di disabilità la vive sulla proprio pelle. La sua è la testimonianza di chi, nonostante innumerevoli difficoltà è riuscito a trovare, anche grazie a persone che sono andate oltre le apparenze e la fisicità, una sua concreta realizzazione familiare e personale. Nello sguardo dei miei cari – scrive – vedo il mare, nell’acqua mi sento libero, immergendomi divento come gli altri”.
Anche Salvatore racconta la sua “disabilità” causata dalla sua obesità di grado severo. Nonostante la cattiveria degli sguardi ed il sarcasmo delle parole di alcuni, il suo è un messaggio denso di gratitudine verso coloro che lo hanno fatto sentire una persona e non una caricatura.
Nello è il papà di Chiara, una ragazza di 16 anni affetta da autismo, insieme alla famiglia ha affrontato un percorso lungo e difficile, per consentirle di migliorare la sua qualità di vita. “Per inclusione sociale – sostiene – non intendiamo una società, compassionevole, tollerante e benevola. Occorre lavorare su politiche sociali che concretamente consentano a persone con fragilità, di rappresentare un’opportunità di conoscenza, un’esperienza di reciprocità autentica, che ne esalti il valore e non la diversità”.
Ci sono anche i racconti di Rosaria, Katia, Alfio Graziella e Mario, tutti legati da un unico filo conduttore. Da un capo le battaglie per un’inclusione reale dall’altra parte un amore sconfinato, puro ed incondizionato per i loro ragazzi “unici” e straordinari.
Alla presentazione, oltre ad alcuni degli autori sopra citati, è intervenuta Palmina Trischilla, Garante per i diritti delle persone con disabilità del Comune di Acireale, che ha curato l’introduzione del libro. “Attraverso questi racconti di vita – dice- si ha la possibilità di entrare in un mondo privo di sovrastrutture dove tutto è limpido, dove è possibile andare oltre alle apparenze, dove si lotta per valorizzare le potenzialità innate che ciascuno possiede a prescindere dalla sua condizione di diversità. Tutti siamo diversi e in modo diverso siamo chiamati ad essere protagonisti della nostra vita”.
“La diversità è arricchimento, ogni persona riesce a sviluppare, un suo percorso attraverso le emozioni e le gioie. Possiamo coesistere e continuare a camminare insieme, come persone uguali e diverse tra loro”.
(tratto da “La diversità” di Fabio Condorelli, ragazzo speciale di Mettiamoci in Gioco)
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