“Mai più dentro”: nuove modalità di incontro

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Ogni volta che ci troviamo difronte ad una difficoltà dobbiamo necessariamente trovare tutte le risorse migliori per superarla,

e il mondo della cooperazione sociale è allenato e pronto per attivare le migliori energie che possano impedire la “resa”. Con il progetto  “Mai più dentro” , che ci vede coinvolti come soggetto capofila di una partership  di enti Pubblici e Privati,

come gli Istituti di pena, Carcere di Secondigliano, Carcere di Poggioreale, la ASL territoriale Napoli3sud, la scuola Carlo Umberto, il Comune di San Giorgio a Cremano l’UEPE Campania, e le cooperative Lavoro in Corsi, Consul Service, l’Associazione Diesis,

si vuole dare un’opportunità e strumenti di inclusione a persone che hanno commesso un reato, che sono in un percorso di riabilitazione.

La pandemia, ha pesantemente interferito con tutta l’organizzazione.

Gli ospiti degli Istituti di pena coinvolti, quelli presso altre strutture di riabilitazione,

sono stati per forza maggiore costretti ad un regime di “chiusura sanitaria”,

e quindi le attività organizzate in presenza non sono state realizzate.

La partnership, non ha mollato, ha organizzato una serie di incontri da remoto sulla Piattaforma Zoom per avviare le attività di conoscenza dei comparti di produzione messi a disposizione dalla cooperativa L.V.

Il  progetto “Mai più dentro” Cofinanziato da Fondazione con il Sud per l’iniziativa Carceri 2019,

è destinato a cittadini autori di reato affetti da patologie psichiatriche.

L’obiettivo è offrire lavoro a chi è escluso per stigma della malattia mentale, amplificato per gli “autori di reato”.

I destinatari del progetto dopo un’accurata conoscenza dei comparti di produzione messi a disposizione dalla cooperativa,

in base alla scelta e alle attitudini personali, effettueranno l’inserimento nelle attività proposte dal progetto.

I comparti di produzione proposti sono i seguenti:

  • Sartoria artigianale
  • Serigrafia
  • Orto Sociale

A causa dell’emergenza pandemica causata dal covid19, abbiamo imparato a convivere con restrizioni sociali,

al fine di contrastare la diffusione del virus, adattandoci a nuovi strumenti tecnologici come le piattaforme per videoconferenze grazie alle quali è possibile riunire tutti i destinatari del progetto con l’equipe di riferimento, in un’unica stanza virtuale e consentire l’avanzamento delle fasi del progetto.

Gli incontri sono articolati in modo che il “gruppo “ possa entrare in sintonia,

possa scambiarsi opinioni ed esperienze, seppur da remoto, via via i destinatari coinvolti stanno mostrando un certo coinvolgimento e spirito di gruppo. I primi incontri sono stati sulla creazione del gruppo e sulla presentazione del progetto.

Ogni incontro è tenuto dagli operatori “Maestri” che si occupano della formazione, gli artigiani, quali i serigrafi, i sarti, e gli agronomi, l’esperto agricoltore etc. ma anche dai tecnici della riabilitazione, psicologi, sociologi che si occupano di PAL ;

tutte le figure professionali coinvolte nel progetto.

E’ molto interessante vedere l’interazione tra i vari ospiti del progetto, ognuno ha raccontato pezzi del proprio vissuto durante la detenzione o in misure alternative alla detenzione.

Possiamo affermare che tutti i presenti nonostante abbiano avuto storie e vicissitudini diverse sono uniti   dallo spirito di  cambiamento, e il progetto lavorerà per contribuire a sostenere ognuno verso la consapevolezza di divenire  risorsa per la comunità,

attraverso un percorso di ri-educazione al rispetto delle norme e di formazione al lavoro.

La Cooperativa L.V. in collaborazione con i partner continua mantenere un assetto organizzativo ed operativo fortemente comunitario,

improntato sul sostegno dei pazienti afferenti alle UOSM territoriali,

con un elevato grado di interconnessioni con gli Enti del Terzo Settore e i diversi soggetti istituzionali.

Intanto che sono già stati programmati i prossimi incontri con ogni specifico comparto di produzione,

noi tutti aspettiamo con fiducia il giorno in cui possiamo sederci insieme attorno ad un tavolo e guardarci negli occhi.

 

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