La “Fabbrica Zero” è pronta. Ora deve essere accesa.
di ecosmed
Da settembre a oggi, la cooperativa sociale messinese EcosMed si è mossa a tutto campo per portare a termine la ristrutturazione del capannone principale dell’ex area artigianale di Roccavaldina in cui avrà luogo la lavorazione delle trebbie di scarto della lavorazione della birra del Birrificio Messina e concludere il processo di acquisizione degli specifici macchinari, che sono stati assemblati ad hoc e hanno richiesto una lunga fase di collaudi effettuati fra Milano e Padova.
La “Fabbrica Zero” è dunque fisicamente pronta. Ora dev’essere “accesa”. Una volta terminato l’allaccio dell’utenza all’energia elettrica, potrà infatti partire e arrivare a produrre, a regime, fra i 150 e i 180 kg di “pellet” (o granuli) all’ora.
Formulazioni originali di biomateriali dalle trebbie e macchinari “fatti su misura” per un polo produttivo del tutto innovativo, capace di funzionare sul mercato: per il progetto si tratta di un primo traguardo decisivo, anche se non l’unico, a cui tutti i partner continuano a lavorare, spesso in modo integrato, nei diversi ambiti progettuali, a partire dalla ricerca.
E nel frattempo, sono state fatte le prime assunzioni di persone in condizioni di fragilità che contribuiranno a sviluppare la produzione della Fabbrica, mentre è in corso il lavoro di progettazione di Land Art del capannone di coworking.
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