Processi partecipativi, supporto allo start up di impresa. E presto la sperimentazione di due Comunità Energetiche

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Più di venti incontri con tutti gli stakeholder di Salina; diversi confronti con i docenti referenti della scuola; un’assemblea pubblica nel comune di Malfa  che ha permesso di presentare il progetto e di avviare una riflessione condivisa sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’isola.

Sono solo alcuni degli eventi in cui, in questi mesi, si è sostanziato l’avvio del processo partecipativo che informa le Querce di Mamre e uno dei suoi principali obiettivi: sviluppare un sistema socioeconomico sostenibile e solidale che tenga insieme lotta alla povertà, lotta alla povertà educativa, cultura, tecnologia, forme evolutive di welfare di comunità intrecciate con pratiche di economia civile redistributive e di crescita economica “ecocompatibile”.

Lo start up di EcoSalina

Sono stati messi in campo percorsi di formazione e consulenze tecniche che hanno completato la fase di start-up dell’impresa sociale EcoSalina, nel corso della quale sono state avviate le attività di catalogazione e restauro dei beni mobili del Fondo Pia Patini che la Fondazione di Comunità di Messina ha istituito sull’isola.  E saranno gli immobili del Fondo ad ospitare il Parco della Bellezza e della Scienza “Le Querce di Mamre”. Hanno inoltre fatto parte del supporto allo start-up di EcoSalina una serie di seminari tecnico-scientifici da cui sono scaturite idee che saranno oggetto di approfondimento ulteriore nello sviluppo delle attività.

I servizi di accompagnamento alle imprese hanno peraltro assunto carattere di “universalità”. Per esempio, accanto a EcoSalina, partner del progetto, i tecnici della cooperativa EcosMed hanno accompagnato lo start-up di un’impresa ICT giovanile con sede nelle Isole Eolie e operativa anche a Salina. L’impresa è stata finanziata con le agevolazioni di “Resto al Sud” e supportata da operazioni di microcredito della MECC S.C. Impresa Sociale, spin-off della Fondazione messinese. Inoltre, sono state coinvolte e sostenute le imprese edili locali iscritte all’albo di fiducia della Fondazione di Comunità di Messina, co-finanziatrice del progetto, non solo nelle attività legate all’iniziativa ma anche nello sviluppare networking utili per il loro sviluppo imprenditoriale. Più specificatamente, si sono create filiere corte fra tali imprese e la ESCO finanziaria selezionata per attuare importanti iniziative legate a “eco-bonus” e “sisma-bonus”.

La sperimentazione di due Comunità Energetiche

In questo periodo è stata anche completata la progettazione esecutiva e il restauro di due immobili del Fondo Pia Patini e si è impostato il modello organizzativo dei lavori per finalizzare il riutilizzo degli sgravi fiscali correlati a “eco-bonus” e “sisma-bonus”, così da poter incrementare le azioni progettuali. Grazie a tale modello si stanno realizzando più interventi per la valorizzazione del bene e si contribuirà a finanziare la sperimentazione di due comunità energetiche: la prima nel Comune di Santa Marina di Salina, la seconda a Malfa. Quest’ultima iniziativa è stata esplicitamente richiesta dai Comuni ed è, a tutti gli effetti, un primo esito del processo partecipativo TSR® (Territori Socialmente Responsabili).

Attraverso l’attuazione di una comunità energetica chiaramente orientata al contrasto della povertà, l’obiettivo è colmare il gap che si è creato sia tra fasce diverse della popolazione sia tra popolazione e istituzioni, promuovendo una concreta pedagogia diffusa della sostenibilità che potrà così essere percepita come concreto supporto alla vita di ogni giorno.

A tal fine è stata selezionata una ESCO finanziaria in grado di gestire i complessi meccanismi di “eco bonus” e “sisma-bonus”, assumendosi i costi finanziari relativi alle lavorazioni non coperte dal progetto, e insieme di avere il know-how altamente specializzato necessario per costruire prototipi  delle prime comunità energetiche solidali in Italia. E di sperimentarle.

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