Inbook vuol dire inclusione: “Impegno doveroso per le biblioteche pubbliche”

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ARADEO-Inclusione attraverso i libri, perché nessuno resti indietro. Men che meno i bambini. Dopo il corso di formazione online sugli inbook, che ha contato 500 iscritti nell’ambito dell’azione Storie Cucite, si moltiplicano gli spunti. Saranno al centro della riunione plenaria in calendario per sabato 12 dicembre.

Ecco la riflessione di Libera Compagnia Teatrale di Aradeo, capofila del progetto “Leggere tra due mari”, ideato assieme ad “Amici della Biblioteca” di Tuglie e sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura. Con un partenariato composto da 19 realtà istituzionali, associative e imprenditoriali del Salento, si punta a rafforzare e ridisegnare il ruolo delle biblioteche pubbliche in provincia di Lecce.

Nel mondo contemporaneo, che privilegia l’azione e l’estroversione, leggere viene considerata un’occupazione indolente, poco attraente, o adatta a pochi eletti, attività che richiede la fatica di porre attenzione, partecipazione e capacità di riflessione. Lo sforzo è di far comprendere che il libro, che oggi viene riproposto in favore delle più moderne tecnologie di interazione e fa parte di un patrimonio mondiale al quale destinare cura e interesse, viene sottovalutato. Allo stesso modo, sottovalutata è anche la sua forza comunicativa sostituita, ad esempio, dalla passiva visione della TV, che non prevede un dialogo e, quindi, non promuove pensiero critico ma propina informazioni con un costante bombardamento da cui non c’è scampo. Leggere, differentemente, consente di fermarsi e di riflettere. Partendo da queste considerazioni, come Associazione Culturale e Teatrale, abbiamo deciso di impegnarci sempre più sulla promozione della lettura in tutte le sue sfaccettature, compresi il teatro e l’arte. Ben vengano, dunque, nuovi strumenti di comunicazione che possiedono un’anima e che hanno la forza e la capacità di inclusione, fondamento di scambio fra le persone come sono i libri che includono e che costituiscono un nuovo e accattivante modo di riconsegnare a tutti la lettura in un coinvolgimento senza distinzione di abilità.

Facilitare la lettura e l’apprendimento attraverso la traduzione in simboli di un testo semplificato, proprio per venire incontro ai piccoli o agli adulti con difficoltà, è stata un’ intuizione geniale che ha spinto a produrre la stampa dei libri inclusivi battezzati “inbook”. Ed è proprio seguendo il corso sugli inbook, promosso all’interno del progetto “Leggere tra due mari”, che abbiamo notato che qualcosa di positivo si muove in direzione di una sempre più auspicata inclusione. I libri in simboli si dimostrano oggetti preziosi che sostengono in modo naturale sia bambini con gravi difficoltà di linguaggio, sia bambini migranti che hanno difficoltà linguistiche. Partendo da un silenzioso e timido passaparola sta crescendo davvero una rivoluzione culturale che soprattutto le Biblioteche, primi presidi territoriali e naturali della lettura, hanno il dovere di cavalcare, alimentare e facilitare la circolazione degli inbook, magari cominciando veramente  a fare rete in modo reale e non virtuale. Dal canto nostro terremo alta l’attenzione su questo nuovo modo di semplificare la comunicazione”.

Libera Compagnia Teatrale

 

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