“La Sicurezza come bene comune”, anche un modo per ristabilire perdute relazioni
L’individuo è un soggetto complesso, composto da varie dimensioni che comprendono la sfera fisica, quella cognitiva, quella biologica, quella psicologica, quella economica, quella spirituale e quella sociale.
Con l’invecchiamento si assiste alla riduzione (a volte fisiologica a volte no) delle riserve funzionali di organi e apparati che espongono l’individuo ad un maggior rischio di malattia e di perdita funzionale. Quando l’organismo si trova in una condizione di vulnerabilità e di rischio che lo espongono ad un equilibrio instabile di fronte ad eventi negativi si parla di “fragilità”.
Nella letteratura scientifica è stata introdotta la definizione di “anziano fragile” per indicare una tipologia di anziano ed evidenziare una precaria stabilità delle condizioni cliniche con l’elevato rischio di complicanze a cascata che possono esitare nella perdita dell’autonomia funzionale o nella morte. Si tratta in prevalenza di persone in età avanzata, in genere maggiore di 75 anni, più frequentemente di sesso femminile, affetti da pluripatologia, ricoverati per eventi acuti e non di rado per riacutizzazioni di patologie croniche.
“La fragilità è uno stato dinamico che colpisce un individuo che sperimenta perdite in uno o più domini funzionali (fisico, psichico, sociale), causate dall’influenza di più variabili che aumentano il rischio di risultati avversi per la salute (Gobbens 2010)”. “E’una sindrome fisiologica caratterizzata dalla riduzione delle riserve funzionali e dalla diminuita resistenza allo stress, risultante dal declino cumulativo di sistemi fisiologici multipli che causano vulnerabilità e conseguenze avverse correlata a pluripatologia, disabilità, rischio di istituzionalizzazione e mortalità (Fried 2004)”. (www.anzianievita.it/salute-e-benessere/che-cose-la-fragilita-nellanziano)
Ma spesso oltre alle difficoltà psico-fisiche dell’anziano vanno segnalate le fragilità concernenti la sfera relazionale che, pur avendo un’importante incidenza sulla sua qualità di vita e sulla sua salute, vengono ancora poco considerate. Esse tendono a rimanere socialmente e culturalmente “nascoste”, perché non rientrano tra le patologie/problematiche immediatamente “visibili”, come quelle mediche o quelle igienico-sanitarie, che vengono prese in carico dai servizi socio-sanitari e assistenziali per la non autosufficienza, né connotano le persone attempate afferenti al circuito ricreativo e culturale del territorio, di solito socialmente integrate e inserite in un solido contesto relazionale. Le fragilità in questione assumono un peso notevole in quegli anziani che vivono in una situazione in cui la rete parentale e/o amicale è pressoché assente o comunque scarsamente significativa. Tali soggetti, pur godendo di una sufficiente autonomia e quindi della possibilità di vivere in casa propria senza abbisognare di interventi di assistenza domiciliare, percepiscono la loro solitudine abitativa in termini di solitudine esistenziale perché non sperimentano dei rapporti umani affettivamente significativi; tendono pertanto a chiudersi in se stessi, a rintanarsi entro le mura domestiche e ad autoescludersi dalle occasioni di socializzazione offerte dalle organizzazioni territoriali, con ciò incorrendo nel rischio di isolamento sociale.
A questi anziani si è rivolta l’iniziativa “La Sicurezza come bene comune”, un seminario per prevenire l’esposizione a truffe e raggiri, che vuole essere anche un modo per creare relazioni, momenti di incontro, un contrasto alla solitudine.
Spesso infatti gli anziani della stessa città che si incontrano ai seminari del progetto, si ritrovano, si riconoscono e durante il catering che pone termine allo stesso seminario, scambiano ricordi e momenti di amicizia da rispolverare, si danno appuntamento in piazza. E’ questo uno dei fenomeni che il progetto non ha previsto in quanto tale ma che in modo naturale si sta verificando lusingando spesso gli organizzatori che a volte si sentono dire “ma che bello, ho finalmente rivisto…” Ecco “La Sicurezza come Bene Comune” è anche questo.