La sicurezza come Bene Comune a Spezzano della Sila
Si è svolto nel pomeriggio del 14 maggio 2018 il seminario rivolto agli over 65, nell’ambito del progetto “Sicurezza come Bene Comune”. L’incontro organizzato dall’Anteas Cosenza e dai n. 5 partner di progetto è stato implementato a Spezzano della Sila presso la Chiesa di San Biagio
Al tavolo dei relatori il Presidente dell’Anteas Cosenza, Benito Rocca, il Sindaco di Spezzano della Sila, Salvatore Monaco, il Vice Commissario della Questura di Cosenza, Immacolata Tocci, il parroco Vicario Forania Silana, Don Emilio Salatino, un rappresentante dell’Arcidiocesi di Cosenza, Ufficio Pastorale sociale e del lavoro della Curia di Cosenza, Mario Reda. Presente per la parte esecutiva del progetto la Responsabile di Progetto Gabriella Dragani.
Anche in questa occasione la navata centrale della Chiesa di San Biagio era gremita di anziani e familiari degli stessi. Molti dei banchi erano occupati da rappresentanti istituzionali. Tutti hanno seguito, con grande interesse e partecipazione, i dettagli e le spiegazioni del vademecum.
Al termine dei saluti dei vari oratori la Responsabile di progetto, contestualmente alla distribuzione del vademecum, ha illustrato con slides e immagini il tema centrale del seminario. Molto efficaci sono stati i video che in modo chiaro e specifico hanno messo in evidenza il modus operandi di alcuni tipi di truffatori. «Salve, dovrei controllare il contatore del gas». È una delle scuse più utilizzate. Ma c’è anche chi si finge promoter di un’azienda che fornisce gas o luce e tenta di rifilare un contratto fasullo. Le scuse per truffare o violare la casa di qualche utente più fragile sono tante. E qualche caso avvenuto di recente, segnalato anche attraverso i social, riguarda i residenti delle zone pre-silane.
Nel video i malfattori hanno provato a fingersi addetti del controllo delle caldaie. Con la scusa di un bicchiere d’acqua una dei due truffatori distrae il padrone di casa mentre l’altro, il falso addetto alla manutenzione delle caldaie, gira per l’appartamento e porta via del denaro, probabilmente la pensione della vittima. Altro video: falsi addetti dell’Eni. Per quanto riguarda il controllo della rete o dei contatori la società ha smentito. Nel senso che Eni si occupa soltanto di vendere gas ed energia elettrica. Sono invece le società che distribuiscono i due servizi a gestire anche la manutenzione e il controllo dei contatori. Ad esempio per la luce è Enel. Cioè, sono coloro che di fatto si occupano di far arrivare nelle casa gas e corrente elettrica. Ma in qualsiasi caso gli operatori devono avere un tesserino di riconoscimento. Mentre per quanto riguarda il contatore di gas e luce spesso si trovano all’esterno delle abitazioni. Una buona guida per riconoscere gli agenti che promuovono le compagnie si può consultare sul sito di Eni (www.enigaseluce.com/info/come-riconoscere-agenti-eni). Si spiega che «gli agenti e promoter Eni gas e luce possono far parte di Agenzie Eni gas e luce oppure di reti franchising. In entrambi i casi indossano un tesserino di riconoscimento che riporta: nome e cognome, codice identificativo, agenzia di appartenenza».
Se comunque si hanno ancora dubbi si può contattare il numero verde in bolletta e chiedere al call center – riferendo nome e cognome della persona che si è presentata alla porta e codice identificativo – se è veramente un agente dell’azienda. Si può anche verificare l’autenticità del contratto proposto.
Seguendo l’ordine di composizione proprio del vademecum sono stati illustrati alla platea, i comportamenti delittuosi tenuti dai truffatori, sono stati indicati i metodi per poterli individuare e gli accorgimenti da adottare nel caso in cui si resti vittime di tali reati.
Nella fase esecutiva della lettura e delle spiegazioni inerenti il vademecum il focus è stato incentrato sui cosiddetti falsi contratti. “ Suonano il campanello. Andiamo ad aprire e ci troviamo davanti un giovanotto ben vestito e con un sorriso rassicurante e fiducioso: è venuto a proporci un’offerta imperdibile che ci farà risparmiare da subito fino al 30% sulla bolletta.
Una volta finito il suo monologo, il simpatico rappresentante ci sventola davanti un foglio, incomprensibile dal tanto che i caratteri sono piccoli, e ci chiede di firmarlo. Subito ci rassicura, spiegandoci che si tratta di un semplice modulo informativo, non di un contratto ufficiale. L’offerta è vantaggiosa e siamo tentati di firmare, ma insomma, una firma è una cosa seria. Però dai, se il rappresentante ci assicura che non è vincolante sarà così. Il “foglio informativo” è in realtà un contratto in piena regola e in men che non si dica diventiamo clienti di un nuovo operatore, magari catapultati dal servizio di maggior tutela al mercato libero. Purtroppo però, ce ne accorgiamo solo all’arrivo della prima bolletta del nuovo fornitore, e anche allora non riusciamo a capire come sia potuto succedere. A volte basta mostrare la bolletta. Quello che abbiamo visto non è però l’unico modo in cui avvengono le truffe sui contratti luce e gas. A volte basta molto meno, come ad esempio mostrare una bolletta a un finto rappresentante. Un abile malintenzionato potrebbe infatti prendere nota dei nostri dati anagrafici e del codice cliente e intestarci nuovi contratti luce e gas a nostra insaputa. I truffatori più incalliti, inoltre, potrebbero anche rubare le nostre bollette, senza nemmeno bisogno che gliele mostriamo. Come difendersi? La primissima cosa che dobbiamo fare per difenderci dalle truffe luce e gas è non firmare mai nulla così su due piedi. Piuttosto, se l’offerta ci sembra interessante, chiediamo al rappresentante di lasciarci del materiale informativo o di spedircelo via e-mail. Se dovesse rifiutarsi con le scuse più improbabili avremo già la risposta che cerchiamo.Altra precauzione utile è quella di chiedere al rappresentante porta a porta di mostrarci il suo tesserino identificativo. Tutti i rappresentanti degli operatori energetici ne hanno uno e sono tenuti a mostrarcelo se ne facciamo richiesta. Ovvio, un truffatore potrebbe anche servirsi di un tesserino contraffatto, ma si tratta comunque di un accorgimento utile, soprattutto per verificare che il nome dell’operatore energetico corrisponda a quanto detto a voce dal rappresentate. Non sono rari infatti i casi in cui questi simpatici venditori porta a porta si presentano come dipendenti Enel (servizio di maggior tutela) quando invece lavorano per Enel Energia (mercato libero). C’è una bella differenza. Ultima precauzione è non mostrare le bollette a nessuno. I veri rappresentanti degli operatori energetici, per lo meno quelli onesti, non si presentano alla porta con simili richieste. Allo stesso modo non ci chiederanno mai soldi, quindi non diamo retta a presunti dipendenti Enel, Eni, ecc., che si presentano a casa nostra per chiederci il pagamento di bollette arretrate.Infine, il consiglio migliore per difendersi dalle truffe luce e gas è di preferire i canali di vendita ufficiali. Sottoscrivere un’offerta energetica direttamente tramite il sito dell’operatore o chiamando il suo call center ci aiuterà a evitare di cadere in qualche trappola.
Il Presidente dell’Anteas Cosenza, Benito Rocca, si è dichiarato soddisfatto della presenza numerosa di anziani e di anziane che hanno attivamente partecipato al seminario e che hanno testimoniato piccoli e grandi episodi di cui sono stati protagonisti. Anche a , il concetto finale che ha chiuso il seminario è stato “Meglio un falso allarme, che una truffa riuscita!”Sono intervenuti n. 64 persone che hanno richiesto copie in più del vademecum per poterlo portare a vicini e parenti impossibilitati a partecipare. Nel complesso sono stati distribuiti 77 outuput.