STORIA DI UN SUPER EROE

La storia che narriamo in questo articolo nasce nell’ambito del Progetto LADoro, iniziativa basata su un intervento di “Cure & Care” a supporto del bambino con neoplasia e della sua famiglia (www.esperienzeconilsud.it/ladoro/scheda-del-progetto).

Questa storia comincia 4 anni fa quando al nostro super eroe viene diagnosticato un tumore al cervello. Ha solo pochi mesi di vita e prima del compimento dell’anno è già sotto i ferri per un’operazione neurochirurgica.

Seguono mesi in cui è in dubbio la sua stessa vita che, da vero super eroe, lui non mette mai in dubbio benchè la malattia ha compromesso alcune delle sue funzionalità: il braccio è immobile, lo spettro visivo è limitato, un’emiparesi gli blocca metà del corpo.

Ma i super eroi, si sa, non si lasciano scoraggiare dalle avversità e il nostro piccolo protagonista, venuto a conoscenza delle attività di LAD (www.ladonlus.org), si presenta a WonderLAD per le attività laboratoriali estive.

Già da subito ci rendiamo conto che si tratta di un essere straordinario: corre a massima velocità pur avendo una gamba che non lo assiste del tutto, sembra avere energie infinite, si lancia a capofitto in tutte le attività.

Al nostro super eroe però manca qualcosa.

Manca la capacità di sfruttare al meglio i suoi super poteri. E siamo noi, allora, che capiamo che alcune attività disegnate ad hoc gli permetterebbero di gestire al meglio le sue potenzialità.

E nei mesi autunnali, a WonderLAD, luogo dove è al sicuro e si trova particolarmente bene, il nostro super eroe allena le sue capacità assopite attraverso attività specifiche riabilitative e laboratoriali. E i suoi progressi sono talmente straordinari che il neurochirurgo che lo visita sbotterà:  “mah, la cartella che mi trovo davanti non corrisponde al bambino che vedo perché le azioni che riesce a compiere adesso sono oltre qualsiasi aspettativa”.

Il nostro super eroe oggi continua ad allenarsi e ci parla spesso dell’Uomo Ragno e Capitan America, che, a ragione, chiama colleghi.

Un ringraziamento a Fondazione con il Sud senza la quale oggi non potremmo raccontare questa storia.