Abitare e lavorare a Casa di Toti: Il tuo spazio Multisensoriale si presenta!
di lacasaditotionlus
Mirella buongiorno! La vostra associazione, Il tuo spazio Multisensoriale, è partner del progetto Abitare e Lavorare a Casa di Toti. Ho avuto il piacere e l’emozione di conoscere le vostre attività, ma molti dei nostri amici e lettori non vi conoscono. Vorrei cogliere l’occasione per presentarvi al nostro pubblico.
- Cominciamo dai princìpi: qual è la missione principale della vostra associazione? Come descrivereste la visione a lungo termine dell’associazione?
La nostra è un’associazione senza fini di lucro (ONLUS). È nata poco meno di un anno fa, nell’interland della città di Ragusa (RG) ed in Sicilia è l’unica nel suo genere, rivolta in primo luogo ai ragazzi speciali con problematiche diverse nell’area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Vi sono comprese tre grandi sotto categorie: la disabilità, i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e/o disturbi evolutivi specifici. È nata dall’esigenza di creare un ambiente che desti un senso di profonda tranquillità e contemporaneamente stimoli chiunque si immerga in questa dimensione, in una sorta di “bolla green” con un giardino multisensoriale dove i fiori profumati, i suoni della natura, il gorgoglio dell’acqua, la stimolazione olfattiva e gustativa con piante aromatiche e frutti, la stimolazione vestibolare e propriocettiva con un apposito percorso podalico, vengono completati dalla stimolazione uditiva grazie agli strumenti musicali e al cinguettio degli uccelli. Questa full immersion mette gli ospiti a diretto contatto con la natura che sappiamo bene quanto abbia un effetto rilassante su ognuno di noi. Il giardino sensoriale offre numerosi benefici, infatti il creare laboratori serve per risvegliare le capacità residue degli ospiti.
Fiore all’occhiello della struttura è la stanza Snoezelen: una stanza anch’essa multisensoriale che stimola tutti e sette i sensi (oltre ai cinque classici, l’apparato vestibolare e l’apparato propriocettivo). In una stanza snoezelen l’utente fa esperienze sensoriali in diverse postazioni: tutte le postazioni sono munite di fibre ottiche di colore cangiante che possono essere facilmente manipolate, partiamo da un pannello 3D con figure geometriche tridimensionali, con vari colori e sonorizzazioni diverse per ogni cambio di forma, si va dal letto vibroacustico (letto ad acqua riscaldato con casse sottostanti che trasmettono le vibrazioni sia della musica che del microfono), al tatami (un materasso ergonomico sul quale l’ospite viene massaggiato con appositi cuscini), dalla sedia a foglia (una sedia sospesa ergonomica che avvolge il corpo dell’utente e che stimola il sistema vestibolare), si continua con un pannello olfattivo dove gli odori vengono scelti dagli operatori e cambiati di volta in volta, al runner (un materasso ricurvo a duplice funzione, anch’esso stimolante il sistema vestibolare), al tubo a bolle (un tubo posizionato verticalmente, riempito con acqua distillata che cambia colore e vibra, dando la sensazione ancestrale del grembo materno), si passa alla “palla a specchi” (che riflette i colori sul soffitto), il cui effetto è completato dal cosidetto “cielo stellato”, a un videoproiettore 3D (tipo LIM con cui l’utente può interagire in modo intuitivo), non ultimo il controller wireless (dotato di pulsanti colorati per gestire i colori della stanza ma anche le bolle e i colori del tubo a bolle).
In una stanza Snoezelen l’utente si sente al sicuro perché essa viene utilizzata come “zona protetta” in quanto lui è il protagonista, l’attore dell’esperienza e verrà guidato dall’accompagnatore nel suo percorso.
- Raccontaci qualcosa di Voi: quando e perché è stata fondata l’associazione? Quali sono stati i principali traguardi raggiunti dalla vostra associazione fino ad oggi?
L’associazione nostra è nata dopo diverse esperienze che abbiamo fatto precedentemente. Io sono una musicoterapista e mi sono accostata alla Snoezelen facendo pratica per due anni in una stanza multisensoriale a Caltagirone. Da lì il desiderio di formarmi con dei corsi specifici a Padova insieme
a mio marito, che ha la qualifica di infermiere. Frequentado questi corsi ci si è aperto un mondo: abbiamo conosciuto tante realtà sia nel nord Italia ma anche all’estero. Da qui il desiderio, avendo una struttura di nostra proprietà, di proporre qualcosa di simile dalle nostre parti, visto che qui non c’è nulla di uguale.
La nostra associazione ancora è giovanissima, l’abbiamo inaugurata a maggio 2024, dopo più di un anno di lavori tutte a nostre spese, senza alcun aiuto esterno!
Traguardi? Beh, già l’essere riusciti a costituirci, a mettere su un bellissimo giardino e stanza multisensoriale, aver in nostro possesso tantissimi strumenti musicali, tra cui anche un dididgeridoo e diverse campane tibetane sia in lega e sia in cristallo di quarzo per fare bagni sonori. Non ultimo la nostra professionalità: a breve conseguiamo il quarto e ultimo livello Snoezelen, siamo tra i pochi a possederlo.
- Quali sono le principali attività e progetti che l’associazione promuove attualmente? Le attività che promuoviamo sono le seguenti:
- percoso nel giardino multisensoriale
- percoso nel giardino multisensoriale con attività didattiche incluse
- attività dentro la stanza Snoezelen
- attività dentro la stanza Snoezelen con musicoterapia
- attività dentro la stanza Snoezelen con biblioterapia
- bagni sonori
- massaggi sonori con campane tibetane
- massaggi sonori con diapason
- massaggi on zon su, un massaggio plantare cinese antico di 3000 anni Tra i progetti abbiamo in cantiere:
- Concerti
- Attività formative
- In futuro parleremo in modo particolare del progetto con Casa di Toti, ma in via generale puoi dirci come vengono selezionati i progetti da realizzare?
In verità non sono ancora tanti i progetti che abbiamo selezionato, sempre per il fatto che siamo agli albori di questa attività. Possiamo senza ombra di dubbio affermare che ci piace collaborare con altre associazioni che hanno con noi in comune intenti e finalità, nonché le stesse peculiarità. I progetti da realizzare sono centrati sul prenderci cura dell’altro, nel senso che il nostro giardino e la nostra stanza multisensoriali sono rivolti alle persone speciali, agli ospiti di ogni genere ed età, a chi soffre di ansia e depressione, a chi ha problemi di burn out, mobing, bullismo, a chi vuole prendersi una pausa dalla vita stressante che sta conducendo, agli svantaggiati e alle vittime di maltrattamenti di vario genere, e così via. Ecco che quindi i nostri porgetti sono rivolti ai vari utenti/ospiti e a tutti indistintamente.
- Chi può diventare membro dell’associazione e quali sono i requisiti per iscriversi?
- Il primo requisito per iscriversi nella nostra associazione è il rispetto dell’altro e l’attitudine verso la persona speciale, dopo un tirocinio di formazione almeno semestrale;
- un altro requisito è il possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado;
- la versatilità, intesa come capacità di impegnarsi con successo in attività diverse, in diversi campi di interesse e l’adattamento a situazioni varie e imprevedibili;
- l’empatia, ovvero la capacità di comprendere emozionalmente l’altro. Vale a dire “mettersi nei panni dell’altro” percependone emozioni e pensieri, comprendere i sentimenti ma sempre mantenendo disitinti i propri.
- L’associazione collabora con altre organizzazioni o enti? Se sì, quali sono alcuni esempi significativi?
Fine primario e principale dell’associazione è proprio quello di operare in sinergia con altre associazioni che hanno finalità parallele e complementari. Essendo ancora agli albori della nostra esperienza professionale stiamo facendo in modo di interagire con le varie organizzazioni del territorio.
- Qual è l’impatto dell’associazione sulla comunità locale o sul settore di riferimento?
Le persone oggi più che mai in questa vita così frenetica sono alla ricerca della tranquillità, di un luogo sicuro, di un’atmosfera che rilassi, di un luogo accogliente, di una struttura dove possano essere coccolate o semplicemente possano trovare un po’ di serenità e calma, o solo essere accolte con i suoni della natura o con suoni a 432 hz, con luce soffusa dalle diverse tonalità rilassanti, con erba soffice, fiori colorati ed erbe aromatiche profumate, con postazioni comode e rilassanti e con persone che si dedichino a loro. Ecco, questo è l’impatto che la nostra associazione ha avuto fino adesso sulla comunità locale che è venuta a conoscenza della nostra realtà.
- Potete condividere qualche storia di successo che illustra il lavoro dell’associazione?
Sono tante le storie che ci piacerebbe condividere con voi, storie che ci hanno emozionato e che ci fanno capire, ogni giorno, quanto questa esperienza multisensoriale possa davvero aiutare le persone speciali a ritrovare se stessi e a riconoscersi. Ma una che ci ha veramente molto coinvolto riguarda un’attività svolta sul letto vibroacustico. Questo letto ad acqua riscaldata, sotto contiene delle casse che sono collegate sia al computer e sia ad un microfono. Entrambi emettono vibrazioni che tramite il materasso arrivano direttamente all’utente che giace sul letto. Abbiamo fatto questa attività con una ragazza ipoacusica che, appena è stata accarezzata dalle onde sonore della musica, si è lasciata cullare dolcemente. Ma l’aspetto più sorprendente è stato quando le abbiamo dato il microfono e lei ha potuto “sentire” le vibrazioni della sua stessa voce: si è agitata sul lettino, ha cominciato a sorridere e ha iniziato a vocalizzare sempre di più. È stato bellissimo questo “colloquio” che ha intrattenuto con se stessa e con le vibrazioni sul suo corpo! Ci siamo emozionati tutti nel constatare quanto questo la rendesse così felice.
- Quali sono le principali sfide che l’associazione sta affrontando attualmente?
Non sempre è facile far comprendere alle associazioni, alle famiglie e a tutte le persone presenti nel nostro territorio quanto le esperienze multisensoriali possano favorire il benessere della persona nella sua globalità, il rilassamento, l’ascolto attivo, le emozioni, le relazioni interpersonali, con tempi, modalità e spazi adeguati, permettono alla persona di sperimentare il proprio potenziale. È una grande sfida confrontarsi con chi propone gite, con fini gastronomici (scacci, pane cunsatu, manciati ri ricotta e vulivi ‘ncaminati) e noi che proponiamo stimolazioni multisensoriali, esperienze musicoterapiche con massaggi sonori, bagni sonori, dialoghi sonori, e quant’altro. Combattere con la diffidenza, lo scetticismo, la superficialità e l’indifferenza di molti, non è cosa facile. Questa è la più grande sfida da affrontare.
- Qual è il messaggio principale che vorreste trasmettere a chi legge questa presentazione?
La filosofia snoezelen parte dal fatto che gli utenti si sentano sempre a proprio agio, confortati e al sicuro. Questo è molto importante, infatti, in quanto alcune condizioni di disabilità rendono il soggetto incapace di controllare l’ambiente o gestire in modo adeguato gli stimoli provenienti
dall’esterno e gli ambienti snoezelen (giardino e stanza) evitano il sovraccarico sensoriale, a differenza di qualsiasi altro spazio aperto. A volte è sufficiente una sovrapposizione di voci, il rombo di un motore, il televisore o la radio accesi, più persone che parlano, per creare una sensazione di perdita di controllo, di disorientamento.
Un altro esempio di quanto la multisensorialità porti benefici alla persona può essere quello dei malati di Alzheimer. Un ambiente snoezelen crea un legame tra i familiari e il malato di Alzheimer attraverso una forma di comunicazione verbale e non, di fatto si è notata una riduzione del wandering, cioè del vagare senza meta, in quanto il paziente si sente più calmo e rilassato, anche perché viene indotto un senso di fiducia. Gli stimoli sensoriali possono essere personalizzati al singolo paziente e alle sue necessità. Possono essere usati stimoli tattili (superfici di consistenza diversa), stimoli olfattivi (aromaterapia), visivi (luci, colori, proiezioni)colonne snoezelen (cilindri luminosi pieni d’acqua), stimoli acustici (altoparlanti con suoni e rumori rassicuranti), bagno snoezelen (vasche con stimoli sensoriali). Lo snoezelen determina un significativo incremento dell’autoadattamento e dell’autostima: il risultato è dovuto a un miglioramento della consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante.
- Come possono le persone interessate sostenere o collaborare con la vostra associazione? Qualsiasi sponsor, ovviamente, è il benvenuto. Inoltre, ogni persona che vuole donare un po’ del suo tempo per i ragazzi è sempre benvenuta, se poi a questo si aggiunge anche il fatto che sappia anche proporre qualcosa di interessante, ancora meglio! Sarebbe bello poter regalare le proprie potenzialità: dal saper strimpellare al saper raccontare barzellette, dal saper disegnare al saper ballare, dal raccontare fiabe al divertirsi in cucina, in una sola parola, saper mettersi in gioco.
Grazie di cuore per il tempo che ci avete dedicato. Possiamo annunciare già che faremo una nuova intervista per presentare il laboratorio di cui siete protagonisti assoluti, un luogo magico in cui i ragazzi speciali coinvolti possono davvero far emergere le loro emozioni.
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