Prosegue la formazione per la cooperativa di comunità di Santa Paolina: secondo giorno all’insegna dell’analisi del contesto socioterritoriale
di piccolicomuniwelcome
Il percorso formativo finalizzato alla costituzione della Cooperativa di Comunità di Santa Paolina entra nel vivo; martedì 16 marzo si è svolta la seconda giornata di formazione, successiva alla lezione introduttiva dedicata al fare rete. La settimana di formazione rientra nel progetto “I Piccoli Comuni Welcome”, sostenuto da Fondazione con il Sud, ed è finalizzata a fornire un’adeguata preparazione ai futuri membri della cooperativa nascente.
A dirigere questa lezione, il Dott. Marcello Stanco, Ricercatore del Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento.
Argomento: un’analisi socioterritoriale del paese di Santa Paolina, da cui il gruppo estrapolerà i dati più interessanti, per poi costruire un’analisi SWOT, ovvero un’analisi dei punti di forza e di debolezza, con relative minacce ed opportunità, in relazione alle idee progettuali che i membri della cooperativa vorranno approfondire. Dai risultati delle analisi si svilupperà il Business plan e il piano di fattibilità aziendale.
Le prime slides illustrate espongono innanzitutto un’accurata analisi della situazione sociodemografica di Santa Paolina, da cui emerge una riduzione drastica della popolazione, specialmente dall’anno 2010, trend in comune con la provincia di Avellino e la Campania tutta. Il saldo naturale (differenza nascite/decessi), di pari passo con gli andamenti della popolazione, si è tenuto costante per qualche anno, per poi decrescere gradualmente, soprattutto a causa delle mancate nascite.
Dall’analisi della popolazione in età scolastica risulta un numero che, rispetto ad altri comuni della provincia, non è basso (8/9 bambini per grado scolastico), mentre la popolazione straniera è molto ridotta, appena il 2,3% della popolazione totale.
Analizzando il trend della popolazione nel periodo dall’unità d’Italia ad oggi, si notano le similitudini tra gli anni ‘60, quando il boom economico spingeva i giovani delle aree interne ad emigrare al Nord Italia e all’estero, e gli anni successivi alla crisi economica del 2008 (i quali emergono come gli anni dell’abbandono delle proprie terre, anche se analizzati in una forbice temporale molto più ampia).
I dati trovano un riscontro immediato con la realtà locale: i partecipanti alla lezione confermano la crudeltà di questi numeri, che rispecchiano la quotidianità che essi vivono.
Angelo Di Marzio, socio della Cooperativa nascente, prevedendo questa situazione, introduce l’idea di indirizzare alcune azioni della cooperativa verso la popolazione di maggioranza nel paese, ovvero quella più anziana.
Antonio Centrella, altro socio della cooperativa, nel confermare quest’andamento, porta l’esempio esplicativo di un ragazzo residente, molto giovane, che ha deciso di partire nonostante un’attività familiare sul territorio. Invertire questo trend risulta quindi l’obiettivo fondante della cooperativa.
Si procede quindi all’identificazione concreta delle proposte progettuali: la parola passa quindi ai membri della cooperativa.
Secondo Antonio Centrella la lavorazione della ceramica artistica potrebbe fornire l’occasione di restituire quella manualità e quelle tradizioni che si stanno pian piano perdendo, magari cercando di legarla in qualche modo alle eccellenze gastronomiche del territorio, all’interno di una filiera corta. Di qui la prima idea: una struttura ricettiva del posto che, oltre ad offrire servizi di degustazioni di prodotti locali, abbia anche un laboratorio di prodotti artigianali, creando quindi un marchio identificativo del paese, che permetta al turista, dopo aver degustato i prodotti, di acquistare un souvenir, un gadget, che faciliti il ricordo e la memoria di quell’esperienza.
Angelo Di Marzio, ribadendo l’assenza in paese di un servizio di assistenza per le persone più anziane, sottolinea anche come questo percorso possa essere di difficile attuazione considerando la formazione e gli strumenti necessari per adempiere a tali compiti. Un’idea più fattibile è l’utilizzo di percorsi naturalistici già esistenti, in cui l’unico problema riguarderebbe la manutenzione degli spazi dedicati.
Francesco aggiunge che vanno date un’adeguata diffusione ed una forte comunicazione dei percorsi naturalistici, ed in questo la cooperativa potrà contare sulla forte visibilità ed influenza della Rete del Consorzio Sale della Terra, annoverato quindi, nel contesto dell’analisi swot, come un importante punto di forza per la cooperativa.
Il Dott. Stanco, sottolineando la necessità di differenziare l’offerta turistica dei percorsi naturalistici da altri percorsi molto simili presenti sul territorio, lancia delle proposte in linea con le tendenze attuali, di turismo alternativo: casa sull’albero, booble room, case particolari in montagna, idee originali che si distinguano dal solito percorso turistico e che possano attrarre un determinato target di pubblico, alla ricerca di nuove esperienze.
Marisa Melone, socia della cooperativa, espone la particolarità di molte aziende vitivinicole del paese che utilizzano ancora botti di legno. Un turista può apprezzare la conoscenza delle vecchie tradizioni, e l’importanza storica, all’interno di percorsi naturalistici, di una fontana ad esempio.
Il Dott. Stanco evidenzia la necessità di creare una molteplicità di pacchetti per differenziare l’offerta turistica.
L’analisi SWOT prende corpo: tra i punti di forza vengono evidenziate le disponibilità di percorsi di trekking già esistenti, l’eterogeneità delle competenze dei membri della cooperativa, il patrimonio paesaggistico dell’area, il supporto e l’esperienza del Consorzio Sale della Terra, e persino la presenza del GAL Partenio, con sede sul territorio, che potrebbe supportare l’inserimento dei progetti della cooperativa in piani di finanziamento regionale.
Le debolezze vengono identificate nella difficoltà di promuovere un’idea progettuale univoca, nella scarsa presenza di strutture ricettive sul territorio, e nella stagionalità delle attività di trekking, dovuta al clima avverso soprattutto in estate, con frane e crolli.
I punti di forza potranno essere sviluppati a partire dalle tante opportunità presenti, in primis le nuove tendenze turistiche volte alla ricerca di percorsi paesaggistici, prodotti alimentari sani e di qualità, ed aree incontaminate e naturali.
Nel corso delle prossime lezioni i membri della futura cooperativa, molto partecipi e volenterosi nel corso di queste due lezioni, saranno istruiti sulla fattibilità economica delle idee progettuali poste in essere in questa giornata, analizzando concretamente in che modo realizzare questo piano.
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